Troppo onerosi i controlli qualità del latte: la Svizzera verso i contributi forfettari

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Una severa critica è stata mossa lunedì scorso 24 febbraio dal Controllo delle Finanze elvetico ai responsabili di Suisselab SA, l’ente confederale a cui competono, tra le altre cose, i test di qualità del latte. La nota ufficiale diramata, dura e circostanziata, fa riferimento ad una verifica operata dall’Usav (Ufficio Sicurezza Affari Veterinari) per il biennio 2016-17; da essa sarebbero risultati una spesa complessiva di 6,6 milioni di franchi svizzeri, composti da 4,7 milioni di spese ammissibili e 1,9 milioni di spese catalogate come “non ammissibili”.

In sostanza, la ricostruzione della gestione di Suisselab avrebbe evidenziato tre tipologie di problema: 1. i costi non includono solo gli addebiti non consentiti dall’ordine; 2. i costi non corrispondono ad un addebito effettivo e 3. sono presenti addebiti troppo elevati. Inoltre, sulla contabilità di Suisselab esisterebbero problemi inerenti alla trasparenza; un’accusa questa che gli interessati hanno prontamente respinto in maniera ufficiale.

Nel dettaglio, il laboratorio ha tenuto conto di costi di amministrazione e sviluppo che non avrebbe dovuto avere. Anche in questo caso, l’interessato contesta e afferma di non capire come è arrivato l’audit alla somma di 1,03 milioni di costi amministrativi trattenuti in un modo definito “improprio”.

Il Controllo delle Finanze elvetico ha raccomandato all’Ufv (Ufficio Federale di Veterinaria) di operare il recupero di 1,9 milioni di franchi svizzeri da Suisselab SA, caldeggiando un cambio di sistema per semplificare la sorveglianza, passando a contributi forfettari, in modo da indirizzare l’attività verso un controllo semplificato dei costi, che sgraverebbe gli uffici di Berna dall’onere di una complessa verifica annuale, o biennale, delle spese. In tale maniera, oltre a semplificare le attività di controllo, l’intervento da operare quando necessario riguarderebbe unicamente l’eventuale adeguamento del forfait.

Il sussidio per il controllo del latte era già stato tema di discussione parlamentare, nel 2017: il Consiglio federale avrebbe voluto eliminarlo dal budget del 2018, ritenendo che i costi dovessero essere sostenuti dai produttori di latte, allo stesso modo in cui avviene in altri settori alimentari. Stante una crisi del comparto lattiero-caseario già conclamata, il Parlamento bocciò un tale cambiamento.

2 marzo 2020