Gli svizzeri sul latte: “due franchi al litro a patto che sia migliore”

Panorama svizzero di montagna - foto dal sito Pixabay.com - Licenza Common Creative© 0I consumatori svizzeri chiedono qualità; qualità ad ogni costo. Maggiore qualità sia nel latte che portano a tavola sia per la vita delle vacche che quel latte producono. E non è solo un modo di dire, dal momento che una larga parte dei consumatori interpellati in una recente indagine di mercato, si sono detti disposti a spendere anche 50 centesimi in più al litro, a patto che quel mezzo franco arrivi integro nelle tasche degli allevatori.

Secondo il sondaggio, reso noto dal direttore della Psa (Protezione svizzera degli animali)  Hansuli Huber, l'82% dei consumatori pagherebbe due franchi al litro a patto che gli animali possano pascolare all'aria aperta.

«Il settore del latte dovrebbe sfruttare queste potenzialità», ha sottolineato il direttore della Psa, «invece di litigare e sviluppare soltanto visioni e parole vuote. Farebbe bene a spiegare meglio ai consumatori i vantaggi dell'allevamento bovino elvetico e del suo latte, come già si fa da tempo nel settore del pollame».

«L'uovo svizzero», ha proseguito Huber, «si è fatto una reputazione: il consumatore è disposto a pagare il doppio o anche il triplo rispetto a quello importato».

Huber ha infine sottolineato che «il latte costa oggi quanto costava trent'anni fa. Peccato che il contadino riceva solo la metà di quel che incassava allora, anche se gli vengono richieste maggiori prestazioni». «Qualcosa non quadra», ha concluso il direttore della Psa, e quel qualcosa, a quanto pare, andrà presto risolto.

19 settembre 2016