Forte taglio per Latterie Friulane, che finisce nell’orbita Granarolo

Alla fine i sindacati sembrano abbastanza soddisfatti: il bicchiere è mezzo pieno (o quasi), i posti di lavoro sono stati in parte salvati (ottanta su centottanta), le aziende produttive continueranno quasi tutte a produrre (due su tre) e una parte dei prodotti ad essere realizzati. Ad apparire più che soddisfatti sono invece i dirigenti di Granarolo, che con un investimento mirato (la cifra esatta dell'operazione non è stata ancora rivelata) portano a casa l'ennesima realtà produttiva in grado di completare il catalogo e di consentire di affrontare il mercato – soprattutto quello britannico, in cui sono di recente sbarcati – con qualche arma in più, come il Montasio dop e il "suo" Frico.

Ancora una volta il rischio che l'interessamento della cooperativa bolognese potesse svanire ha creato una falla nell'unità sindacale, che ha tenuto sino ai primi giorni del mese, sino al cedimento del fronte Fai-Cisl, che disertando la scorsa settimana un ultimo e decisivo incontro con i rappresentanti della politica regionale (il vicepresidente della Regione Friuli Venezia-Giulia e assessore regionale alle risorse agricole Sergio Bolzonello) ha dato il suo assenso all'operazione, che si conclude ora con sessantanove esuberi la cui eventuale ricollocazione rimane assai incerta.

 

Con la sua riconferma nel ruolo di presidente, il consiglio di amministrazione di Latterie Friulane ha così dato il proprio mandato al presidente Roberto Rossi, per concludere la fusione con il colosso bolognese. A Rossi spetterà nei prossimi giorni di compiere l'atto che porterà ad ufficializzare l'operazione, convocando l’assemblea dei soci che (basteranno la metà dei votanti più uno) ratificheranno la fusione.

 

Dei tre marchi detenuti dalla cooperativa friulana due continueranno verosimilmente a produrre – Latterie Friulane (dopo un inevitabile snellimento) e Cometa, che produce il Montasio dop (fresco, mezzano e stagionato) e, dal 2012, il suo "derivato" Frico (Montasio e patate) – mentre il terzo (il goriziano Latte Silp, legato a prodotti già presenti nel catalogo Granarolo come latte, panna, ricotta e mascarpone) sarà destinato ad un inevitabile taglio.

 

Verosimilmente i 700mila ettolitri di latte lavorati nel 2013 subiranno un drastico taglio, in quanto una parte dei prodotti (panna, ricotta, mozzarelle, mascarpone, stracchino) sono già presenti nel catalogo Granarolo e non avranno, per la cooperativa bolognese, più ragion d'essere. Conseguentemente, una parte dei centocinquanta allevamenti conferenti si troveranno presto a chiudere le proprie attività. 

 

13 gennaio 2014