5 Stelle in confusione: chiedono nuove quote latte ma contestano gli allevatori

  Quello dei 5 Stelle non è un partito, si sa, ma un movimento. Un movimento sempre meno compatto. Ce lo confermano alcuni recenti fatti riguardanti la zootecnia da latte, che hanno manifestato le drammatiche divergenze tra l'operato "centrale" e quello "locale".

Da una parte i deputati della Commissione Agricoltura, che in settimana scorsa hanno detto la loro sulle misure da attuare in sostegno degli allevatori italiani (le hanno chiamate "quote camaleonte", ndr), dall'altra un proprio parlamentare bolognese, tale Paolo Bernini, che il 19 febbraio scorso si è distinto nel presenziare, assieme agli animalisti di Eital (Ente italiano Tutela Animali e Legalità) ad un vero e proprio blitz in una stalla di Quistello, il cui titolare è stato considerato reo del mancato adeguamento della propria stuttura alla normativa sul benessere animale (vitelli di età inferiore ai sei mesi legati ai muri e bovini legati a catene di ferro, come è sempre stato e come era possibile solo pochi anni fa, ndr).

Al blitz avevano partecipato anche i carabinieri e i funzionari della locale Asl, sollevando all'allevatore sanzioni per 30mila euro: uno sproposito per un piccolo allevatore, con la crisi che attanaglia il settore. Una misura contestata giorni fa dall'onorevole Marco Carra, che accompagnato dal sindaco di Quistello, Luca Malavasi, e da un consigliere del Pd, Gianni Belluzzi, ha fatto visita all'imprenditore multato, portando ad esso la propria solidarietà e dicendo poi di aver trovato «un'azienda agricola identica a molte altre».

Carra, che ha definito l'allevatore «vittima delle fobie animaliste grilline», ha aggiunto che «bisogna aver consapevolezza che i primi a voler bene agli animali sono gli agricoltori stessi, come in questo caso, e che gli organi di controllo hanno fatto qualche prescrizione per interventi di miglioria, ma siamo di fronte a piccoli interventi che qualsiasi attività produttiva potrebbe essere richiamata ad effettuare in seguito ad accurati controlli».

Carra ha manifestato l'«auspicio che all'azienda non vengano applicate sanzioni amministrative e che, dopo aver realizzato gli interventi prescritti, non venga ulteriormente penalizzata dal momento che come molte altre imprese agricole, lavora per la sopravvivenza».

29 febbraio 2016