
Una buona “semina” — effettuata con lungimiranza e progettualità negli anni — sta per portare i propri frutti ai pastori di Ollolai, ma anche agli agricoltori e agli artigiani del cibo, vale a dire ai trasformatori che lavorano materia prima locale (latti e carni), secondo i dettami della tradizione.
Il paese, nel cuore della Barbagia barbaricina, ha saputo guadagnarsi una visibilità via via crescente, dapprima grazie al riconoscimento Unesco di Patrimonio immateriale dell’Umanità per il Pastoralismo (2004) e poi con le rivendicazioni dei pastori per il vero Fiore Sardo (da latte crudo appena munto). Ma anche col recupero dell’antica lotta “S’istrumpa”, con le Botteghe del Pastoralismo e con le Case a 1 Euro.
Quest’ultima iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Efisio Arbau, ha proiettato il nome del villaggio al grande pubblico, nei Paesi Bassi, grazie alla produzione di “Het Italiaanse Dorp: Ollolai” (trad.: “Il villaggio italiano: Ollolai”), reality da 700mila telespettatori a puntata, che ha innescato un turismo virtuoso e molto interesse da parte di diversi media europei.
Ora, a suggellare un’operazione che si prefigge il riscatto delle produzioni più autentiche di quel territorio, giunge la creazione del marchio “Ollolai”, per iniziativa del comune che concede ai propri produttori l’uso del proprio nome ed un logo identificativo. Ad utilizzarlo saranno trentatré aziende pastorali e agricole di Ollolai che si organizzeranno per vendere direttamente i propri prodotti: dai formaggi, che in molti lavorano nei caseifici aziendali, alle carni, che verranno trasformate nel laboratorio della Cooperativa Genuina di Ploaghe.
Pur non disdegnando il mercato interno (sia l’isola che il continente), i produttori ollolaesi si rivolgeranno con particolare impegno sui mercati esteri in cui il nome “Ollolai” ha fatto breccia, a partire, ovviamente dall’Olanda. Quello che è stato creato è «un modello di cooperazione tra i settori primario e della trasformazione», spiega Efisio Arbau, sindaco di Ollolai. Un modello «che ha l’obiettivo unico di dare valore aggiunto ai prodotti del settore primario e dell’artigianato». La maggiore sfida si giocherà sulla valorizzazione delle carni — ovine, suine, caprine e bovine — con una proposta molto articolata: dai prosciutti agli hamburger, ai prodotti sottovuoto, ai sottolio.
Dal punto di vista grafico, il marchio fatto commissionato dal Comune è molto semplice: al nome stilizzato “Ollolai” è stato aggiunto un segno grafico che fonde generi e simbologie proprie di quei luoghi; un icona in cui si riconoscono tanto le fattezze del guerriero quanto il costume femminile della tradizione locale.
Per l’esordio ufficiale di buona parte dei prodotti a marchio “Ollolai” non bisognerà attendere molto, essendo previsto il loro esordio in occasione delle prossime Cortes Apertas “Impara s’Arte”, in programma nel corso dell’ultimo fine settimana di novembre. A seguire, la partecipazione ad alcune fiere e manifestazioni internazionali già programmate.
30 settembre 2019
Vedi qui la videointervista al sindaco Efisio Arbau che l’emittente tv Videolina ha dedicato alla marchio “Ollolai” e ai suoi prodotti