Le tensioni appaiono attenuate, finalmente, tra il Movimento dei Pastori Sardi (Mps) e la Giunta Regionale dell'isola, dopo l'ultimo incontro tra le parti, tenutosi sabato 27 scorso nella sede dell'Agris (agenzia regionale per la ricerca in agricoltura) tra una delegazione dei pastori guidata dal leader del movimento Felice Floris da un lato e il governatore Francesco Pigliaru, con gli assessori alla Sanità e all'Agricoltura, Luigi Arru ed Elisabetta Falchi dall'altro.
La tregua è stata raggiunta grazie alle prime intese sui temi più scottanti del momento, vale a dire Lingua blu e Piano di Sviluppo Rurale. Amministratori e pastori hanno così trovato un accordo di massima su rimedi alla malattia ovina che sta imperversando in molti allevamenti dell'isola e sugli interventi per rilanciare le campagne. Eloquenti le dichiarazioni del governatore Pigliaru al termine di un incontro durato tre ore: «Quella dell’agricoltura e della pastorizia è una scommessa importante perché proprio a partire dalle aziende agropastorali la Sardegna può tornare a crescere e creare lavoro». Una vera e propria svolta quindi, rispetto agli atteggiamenti di chiusura e antagonismo praticati per lunghi anni dalle precedenti amministrazioni regionali.
Sulla lingua blu, l’assessore Arru ha preannunciato un monitoraggio che riguarderà l'esito delle vaccinazioni, e che inizierà non appena l'80% del bestiame sottoposto a profilassi sarà vaccinato. "Inoltre", è stato assicurato, "saranno valutate con attenzione le proposte che i pastori hanno avanzato in merito alle cure", alternative al vaccino, "per debellare la malattia".
«Siamo al 70% delle vaccinazioni», ha precisato Pigliaru, «e quando arriveremo all'80% tireremo le somme con risultati sicuri, condividendo dati e riflessioni». Sull'inchiesta della Procura nel Lazio, il governatore ha sottolineato che essa è «relativa ai vaccini di qualche anno fa, e che nulla hanno a che fare con le attuali vaccinazioni», che non causano conseguenze agli animali».
Ottimismo da parte dei pastori, finalmente: «L'assessore Arru», ha esordito Floris, «ha mostrato tutta la sua disponibilità e apertura per ascoltare le nostre proposte. L'esito dell'incontro ci sembra assolutamente positivo». Sul fronte del Psr Floris ha aggiunto: «Non è vero che le prospettive siano del tutto chiuse: possiamo ancora inserire i nostri contributi». In definitiva «una giornata importante perché finalmente siamo riusciti a parlarci senza intermediari, e guardandoci in faccia».
Sul Psr, oltre a precisare che la sua giunta sta operando da appena sei mesi, Pigliaru ha assicurato la massima attenzione e i necessari interventi per il mondo agricolo: «Siamo intenzionati a far crescere questo settore con produzioni che possono interessare il mercato. Siamo d'accordo che per migliorare allevamenti e coltivazioni bisogna investire su infrastrutture, strade, energia e tutto ciò che può aiutare chi lavora nelle campagne».
Ora l'impegno di Floris è quello di portare in giro per l'isola la sua viva voce per aggiornare i sostenitori e i simpatizzanti del movimento circa le nuove prospettive: «Abbiamo affrontato tutti i temi che ci stanno a cuore, dal primo insediamento ai crediti dei pastori», ha detto il leader dell'Mps. «Abbiamo riscontrato un atteggiamento positivo della Regione», ed è questa la prima buona notizia che circolerà nelle campagne in attesa dei primi concreti riscontri.
Per la prima volta, dopo anni di ostilità dichiarata, il mondo della politica sarda ha manifestato la necessità di un cambiamento e una fiducia in un mondo che – se sostenuto – ha tutte le carte in regola per essere il volano dell'economia regionale. Un vero colpo di scena, dopo le rigide restrizioni imposte dal questore Filippo Dispenza ai pastori in occasione della manifestazione di martedì 23 settembre a Cagliari. Quando, con il sommo stupore dei più erano giunti (leggi qui) il divieto a manifestare portando animali in piazza, il divieto a partecipare con mezzi agricoli, il divieto ad indossare alcunché potesse "offendere" le forze dell'ordine (vietate cinghie e scarpe pesanti, che per un pastore – si sa – fanno parte del comune abbigliamento di tutti i giorni).
29 settembre 2014