
Fienagione e pascolamento, legate alle produzioni alimentari d’eccellenza che ne derivano (latti e carni con alti valori nutraceutici), sono due delle principali attività che nobilitano molti dei panorami antropizzati del nostro continente. Purtroppo, la tendenza a un crescente abbandono delle attività agricole, in particolare in montagna, mette a rischio un intero e complesso sistema e i suoi molti valori, in Italia come nel resto d’Europa. Un rischio per l’equilibrio degli ecosistemi di montagna, per le comunità locali e per la tenuta socio-economica di molti territori.
Pastori e allevatori elementi decisivi per ambiente e società
Tra gli strumenti nati per contrastare questa tendenza, il progetto europeo Grazing4AgroEcology (G4AE) mira a offrire un supporto agli allevatori e ai pastori per incrementare e ottimizzare il pascolamento aziendale, cogliendone appieno le molteplici utilità, che si concretizzano in benefici per gli animali, per l’ambiente, e per la società tutta. La produzione di cibi sani, con un minore impatto sulle risorse ambientali – spesso sottovalutata dai suoi stessi artefici, per quanto intrinseca nelle loro vite – è uno dei cardini del progetto stesso.
Con G4AE il pascolamento viene quindi posto al centro di una rete tematica, con lo scopo di fornire soluzioni per una produzione zootecnica e agroalimentare altamente sostenibili. Inoltre il progetto si rivela pienamente coerente con gli obiettivi del Green Deal dell’Unione Europea: dalla protezione della biodiversità alla riduzione della perdita dei nutrienti del suolo, al contenimento delle emissioni di gas serra.
Otto Paesi e diciotto partner coinvolti
G4AE vede coinvolti diciotto partner, tra organizzazioni di agricoltori, servizi di consulenza e divulgazione, istituti di istruzione e ricerca, distribuiti in otto Paesi: Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Svezia.
Il progetto prevede che gruppi rappresentativi di pastori e allevatori lavoreranno insieme a responsabili di ricerca, consulenti e rappresentanti delle industrie di trasformazione. La rete di centoventi aziende agricole, a loro volta partner del progetto (quindici per Paese), consentirà di raccogliere e implementare le migliori pratiche e le innovazioni per promuovere il pascolamento in una prospettiva agroecologica.
Il ruolo di Centro Laimburg e Bioland
In Italia il Centro di Sperimentazione Laimburg, in cooperazione con Bioland, gestirà il progetto, per l’Alto Adige. A spiegare più in dettaglio l’attività in programma è Giovanni Peratoner, responsabile Foraggicoltura del Centro di Sperimentazione Laimburg: «Grazing4AgroEcology aiuterà gli agricoltori a comprendere in modo più oggettivo le proprie prestazioni agroecologiche, attraverso l’autovalutazione. Gli incontri di formazione tecnica di apprendimento “da agricoltore ad agricoltore” e diversi contenuti sui media permetteranno di mettere a disposizione degli operatori le migliori pratiche e le conoscenze che acquisiremo».
«Il pascolamento», ha poi sottolineato il direttore di Bioland Alto Adige, Reinhard Verdorfer, «è una delle pratiche più sostenibili e adatte ai ruminanti; per questo il pascolo è fondamentale nelle direttive Bioland. Tuttavia, nell’ambiente montano ci sono dei limiti a causa della struttura orografica dell’arco alpino. Speriamo che questo progetto aiuti a generare e diffondere conoscenze pratiche e a far conoscere esempi di eccellenza della prassi del pascolamento tra gli agricoltori».
6 febbraio 2023