Il delirio di onnipotenza del mondo scientifico, che sogna un robot per condurre le greggi

Anche quest'anno, e sempre di più rispetto agli anni scorsi, sono stati al centro di controversie estive con diversi escursionisti (che credono di essere i padroni delle montagne) anche se loro in fin dei conti altro non fanno che il compito che gli è demandato: custodire e gestire il gregge. Stiamo parlando dei cani da pastorizia, che in questi giorni sono balzati al centro delle cronache anche e soprattutto per uno studio scientifico che li riguarda, e che è stato condotto dalla Swansea University in collaborazione con la Uppsala Universitet, sotto la direzione del professor Andrew King (Swansea University).

I ricercatori gallesi e svedesi hanno studiato i segreti comportamentali di questi animali nella gestione delle greggi, e le loro innate capacità nello spostare, radunare, raccogliere centinaia di pecore in poche mosse. Per farlo è stata utilizzata la tecnologia Gps (con un apparato messo a punto dal Royal Veterinary College di Londra) proprio per comprendere esattamente quali azioni dei cani portano determinate reazioni delle pecore. Ne è risultato che il modello matematico affinato attraverso le osservazioni e i risultati raccolti ha dimostrato che il lavoro di questi cani si basa su due sostanziali attività: quella di raccogliere gli ovini quando si disperdono e quella di farli muovere una volta che sono state radunate.

Intervistato durante la presentazione dei risultati, King ha spiegato che «per sviluppare il nostro modello abbiamo semplicemente pensato a ciò che il cane poteva vedere davanti a sé. Vale a dire "cose" bianche e soffici, inizialmente inframmezzate da spazi scuri; ecco: il cane tende sempre a ridurre gli spazi e ad eliminarli», "per poi muovere la massa unita in avanti".

Secondo i ricercatori si potrebbe ora ipotizzare la realizzazione di un robot in grado di imitare le medesime tecniche usate dai cani, ma anche – udite udite – essi potrebbero essere applicati «per il controllo della folla, per ripulire l'ambiente, e per tenere gli animali lontani dalle aree sensibili».

Checché se ne dica e se ne faccia, a noi piace pensare che il lavoro dei cani rimanga ai cani, e che l'uomo, a qualsiasi livello si trovi ad operare nell'ambiente, recuperi il massimo rispetto per il lavoro dei cani e dei pastori. Tornando al tema iniziale e ai problemi che molti sciagurati si vanno creando invadendo i territori del pascolo, ci pare interessante segnalare un efficace video educativo del Wwf elvetico (intitolato "Cani da protezione delle greggi: consigli per ciclisti ed escursionisti"). Guardatelo – qui – e fatelo circolare!

8 settembre 2014

Lo studio, pubblicato sulla rivista "The Journal of the Royal Society Interface" è accessible cliccando qui