Provolone Valpadana: nel 2009 tracciabilità e stop al conservante

5 gennaio 2009 – Tracciabilità con codice a barre, incremento del proprio export ed esclusione del conservante esamìna dal ciclo di produzione. Sono questi i tre principali obiettivi che il Consorzio di Tutela del Provolone Valpadana si prefigge per il 2009, come rivelato dal presidente Libero Stradiotti in un’intervista di Alessandro Rossi pubblicata dal Sole 24 Ore Lombardia lo scorso 31 dicembre.

L’ente di tutela punterà (attraverso l’adozione di un codice a barre per la tracciabilità genetica) ad affermare sul mercato la superiorità e l’unicità di un Provolone, il Valpadana, che è prodotto unicamente con latte di allevamenti locali, e che pertanto dev’essere distinto da formaggi analoghi, alcuni dei quali realizzati con cagliate e latte di provenienza estera. Per ciò che riguarda l’export, il consorzio sarà uno dei protagonisti di un progetto di promozione e commercializzazione molto importante che punterà principalmente ai mercati russo e indiano.

Ultima ma non meno importante, l’annosa questione del conservante E 239 (esamìna, utilizzata sin dal 2002 dai produttori di Provolone Valpadana al fine di contrastare le rotture delle forme in corso di stagionatura, causate dalla presenza di clostridium nel latte utilizzato), per la cui eliminazione dai processi produttivi si attende ora il via libera – come ha assicurato Stradiotti – dell’Unione Europea.

Ancora pochi mesi quindi per vedere il Provolone rientrare nel novero delle Dop (tutte) che non fanno uso di chimica per andare sul mercato.