Parmigiano-Reggiano: il consorzio tenta di salvare il salvabile

foto Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano©

21 gennaio 2009 – L’assemblea generale dei delegati del Consorzio del Parmigiano-Reggiano ha approvato ieri due azioni di straordinaria gravità, al fine di scongiurare che la crisi che attanaglia la realtà casearia più famosa d’Italia non assuma i contorni della disfatta.

Il Consorzio procederà dapprima ad un’integrazione delle risorse pubbliche pari a 2 milioni di Euro, al fine di consentire il ritiro di 100.000 forme (pari al 5% della produzione di otto mesi) ad un prezzo superiore del 7% rispetto alle attuali quotazioni (e per farlo cederà le opzioni di vendita raccolte in queste settimane tra i caseifici alla ditta che si aggiudicherà il bando) e poi interverrà sul mercato direttamente (evento senza precedenti nei 70 anni di vita del consorzio) per ritirare 50mila forme, destinandole ad un progetto promozionale riguardante i mercati internazionali.

La straordinarietà di tali iniziative risalta ulteriormente se collocata sullo sfondo del super-aiuto pubblico già ricevuto in ottobre dal Governo con l’intervento dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) che proprio in questi giorni ritirerà 100mila forme di Parmigiano-Reggiano (e 100mila di Grana Padano, per un valore di 50 milioni di Euro) da destinare agli indigenti.

L’intervento disposto dall’assemblea consortile riguarderà forme caratterizzate dal marchio di 1a categoria, sottoposte a un’ulteriore espertizzazione a 18 mesi per l’apposizione del marchio “export”. Esse verranno avviate sui mercati internazionali una volta completata la stagionatura a spese del Consorzio. Con questa doppia operazione l’ente di tutela riuscirà a distogliere dal mercato interno il 7,5% della produzione di otto mesi, riconoscendo ai caseifici la somma di 7,50 Euro al chilogrammo.

«L’obiettivo», spiega il presidente del Consorzio Giuseppe Alai, «è quello di concorrere a tonificare le quotazioni, e la sua importanza è pari alla sua urgenza, tanto da indurci ad un’azione che non ha precedenti e che porta il Consorzio ad un ruolo decisamente più attivo sui mercati, con un’assunzione di compiti e di responsabilità che vanno al di là della tutela e della promozione dell’immagine del prodotto».

«La situazione che da molto tempo vivono i caseifici consorziati e le migliaia di allevatori che ad essi fanno riferimento», ha proseguito Alai, «ha assunto caratteristiche insostenibili: in gioco c’è la continuità di un intero sistema, e a fronte di questo drammatico dato di fatto sono necessarie azioni che possano avere effetti tangibili nel breve periodo. Altre azioni di tipo strutturale (quali una forte aggregazione dell’offerta) restano comunque necessarie, ma vi sono risposte che vanno date subito, e quella approvata dall’assemblea appartiene proprio a questa categoria di interventi urgenti e comunque finalizzati ad aprire stabilmente nuovi mercati e ad implementare la vendita di Parmigiano-Reggiano su quelli nei quali già oggi siamo presenti».