Time out per il burro francese alla buvette

Il buon burro di montagna. Ora che le mandrie saliranno in alpeggio, perché non andare a fare scorta? Lo sapete che poi si può congelare?

10 febbraio 2009 – Come se non bastassero gli aiuti pubblici calati a pioggia prevalentemente sui formggi industriali padani, ecco che i “nostri dipendenti”, come li chiamerebbe Beppe Grillo, si adoperano a spada tratta per sostenere un altro pezzo dell’economia del nord in grave sofferenza, quella del burro. Che tanto per dirne una, si alimenta fortemente dalle lavorazioni di Parmigiano-Reggiano e Grana Padano.

Secondo Maurizio Fugatti, capogruppo della Lega Nord in Commissione Finanze, è giunto il momento di sostituire il burro francese che imperversa da tempo immemorabile a Montecitorio con del “buon” burro italiano.

A sostenere l’iniziativa, si è aggiunta al coro anche la voce del parmigiano Fabio Raineri, anch’esso leghista – e segretario della Commissione Agricoltura – che si è detto pronto a battersi per sostenere allo stesso modo tutto il made in Italy possibile, andando via via a rimpiazzare i non pochi prodotti tipici stranieri presenti alla buvette della Camera dei Deputati.

 

 

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