18 febbraio 2009 – Il mondo cremonese del latte si scaglia contro lo strapotere di Brescia, a cui l’Unione Europea ha assegnato nei giorni scorsi la gestione dell’Authority nazionale del Latte.
Secondo i ben informati, a far pendere l’ago della bilancia dalla parte della provincia di Brescia potrebbero essere state la presenza, in quel territorio del “consorzione” del Grana Padano, e a Bruxelles di una folta rappresentanza di parlamentari bresciani. Ma forse e più semplicemente i la realtà è che i cremonesi non avrebbero fatto molto per essere presi in considerazione tra gli aspiranti gestori del nuovo ente.
La Milk Authority, che in sede comunitaria è definita “Brand Authority” per via della principale mansione a cui dovrà rispondere (vi “passeranno” tutti i formaggi d’Italia per ottenere la certificazione e il marchio di “tipicità”), avrà sede presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia e si prefiggerà di contrastare i tanti cloni caseari presenti sul mercato mondiale, garantendo il consumatore sull’intera filiera del prodotto, dalla stalla alla tavola.