Parmalat perde la Centrale di Roma e rischia altri scandali

Si fa sempre più tribolata la storia della Centrale del Latte di Roma, ceduta negli anni Novanta dal Comune alla Cirio di Cragnotti e rivenduta prima del termine stabilito di cinque anni alla Parmalat di Calisto Tanzi. L’azienda, al centro di un lungo e complesso contenzioso seguito ai crac delle due multinazionali, è tornata la settimana scorsa nelle mani dell’amministrazione capitolina per decisione del Tribunale di Roma. Immediate le reazioni delle parti in causa, con il consiglio di amministrazione dell’azienda che ha deliberato di ritirare il progetto di bilancio 2012 “in attesa di verificare l’eventuale esigenza di apportarvi integrazioni” e con un Alemanno che non ha perso tempo per dimostrare di voler trarre dalla vicenda tutti i benefici possibili per la propria campagna elettorale.

«In questo modo», ha commentato il sindaco di Roma, «viene posto riparo al clamoroso errore fatto dalla giunta Rutelli che avallò la vendita della Centrale del Latte, creando un oggettivo danno patrimoniale alla nostra città. Adesso saranno avviate le azioni necessarie per prenderne materiale possesso. Si tratta di una vittoria completa».

 

Chi vive in angosciato silenzio le vicende in atto sono gli allevatori coinvolti nella vicenda: al futuro della Centrale, che pare appeso ad un filo, è legato il loro futuro, quello delle loro aziende e delle loro famiglie. A farsi interpreti della loro situazione è stata nelle scorse ore la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), che in una nota rilasciata alla stampa ha dichiarato quanto sia “ora necessario creare un tavolo istituzionale, coinvolgendo tutte le parti interessate, con il duplice obiettivo di fare chiarezza sulla situazione e di dare agli allevatori un ruolo da protagonisti nelle scelte che riguardano il futuro dell’azienda”.

 

“Agli allevatori”, prosegue la nota della confederazione agricola, “servono certezze: sugli interlocutori, sul prezzo del latte, sui tempi di pagamento, sulle quantità da conferire. Ogni iniziativa e ogni scelta che si intende effettuare deve tenere conto del lavoro insostituibile e propulsivo svolto dai produttori agricoli, soprattutto in un settore strategico qual è il lattiero-caseario”.

 

Nel frattempo, da non trascurare, sul fronte europeo, l’azione dei deputati Socialisti e Democratici che hanno preso una forte posizione sulla riforma delle normative riguardanti le società di audit, dalla quale – è impressione di molti – potrebbero scaturire nuovi scandali proprio per Parmalat

 

28 aprile 2013