Il mercato del latte si contrae e dopo l'ecatombe delle centrali locali registrata nell'ultimo anno, Parmalat annuncia una selva di tagli che non tarderanno a concretizzarsi, con prepensionamenti e trasferimenti tra le varie sedi dell'azienda. Ad essere coinvolte saranno principalmente le controllate a marchio locale, come Carnini (Como, Pavia) e Latte Sole (Catania), che oltre al latte commercializzano derivati, tra cui formaggi anche Dop (Valtellina Casera e Bitto, la Carnini).
Tra le linee guida del piano industriale 2012-14 presentato la scorsa settimana è prevista l'esternalizzazione della logistica proprio per i prodotti a marchio Carnini e Latte Sole, a partire dal loro stoccaggio. "Senza questa riorganizzazione", sostengono i dirigenti della Lactalis, che di Parmalat è proprietaria, "i problemi che si potrebbero verificare sarebbero ben maggiori per tutto il gruppo".
Come per tutte le situazioni di mercato in cui si registrano forti concentrazioni nelle mani di pochi, la tendenza, chiara, è quella di eliminare le unità produttive più piccole, con il fine ultimo di ridurre l'eccessiva segmentazione delle produzioni che servono bacini troppo locali.
Sulla chiusura degli stabilimenti, i sindacati stanno chiedendo la ricollocazione dei lavoratori coinvolti, dichiarandosi disposti ad elaborare con l'azienda un piano sociale destinato a raggiungere questo obiettivo. Ma come si può ben prevedere, di fronte ad un trasferimento a centinaia di chilometri di distanza, qualcuno, soprattutto ai livelli retributivi più bassi, non potrà fare altro che rispondere "no".
23 dicembre 2013