Latte e formaggi: Italia vittima della bolla speculativa

Formaggio fortemente attaccato dagli acari – foto Az. Agr. Tondina Paolo

27 maggio 2009 – L’Italia è il fanalino di coda in Europa per i prezzi al consumo di latte e formaggi. Nel nostro Paese sono mediamente cinque volte più alti di quelli alla produzione e se questo non bastasse, nell’ultimo anno la situazione si è ulteriormente aggravata con un aumento della forbice tra valore del latte alla stalla (da 40 a 28 centesimi di Euro nell’ultimo anno; per un sonoro -30%) e valore di mercato (1,50 Euro al litro; + 7% per il latte confezionato), tanto della materia prima quanto dei trasformati.

Questo poco edificante ritratto del nostro mercato lattiero-caseario è emerso ieri a Bruxelles durante il Forum Internazionale della Coldiretti, a cui hanno partecipato oltre ai vertici del primo sindacato agricolo italiano, anche il ministro dell’agricoltura, Luca Zaia.

I responsabili di Coldiretti hanno inoltre definito «scandaloso l’andamento rilevato per i prezzi al consumo di pane e pasta, che in Italia sono lievitati (+5,1 per cento) all’incirca il doppio rispetto a Germania (+2,1 per cento), Francia (+2,6 per cento) e Spagna (+2,8 per cento), nonostante la stessa Commissione Europea abbia rilevato nel febbraio scorso l’ennesimo ribasso delle quotazioni del grano, mediamente omogeneo sui vari mercati.