Controcorrente gli svizzeri: in aumento il consumo di formaggi

Una foto scattata con il drone sull'area dell'Expo in cui si trova il Padiglione della Confederazione Elvetica - foto Expo 2015®“La Svizzera lascia a casa il formaggio”. La notizia, riferita alla presenza della Confederazione Elvetica all’Expo 2015, lascerà perplessi i più, dal momento in cui il latte e i suoi derivati sono tra i simboli della produzione agroalimentare del Paese. A darla è stato l’altroieri, sabato 21 marzo, il quotidiano web Expo 2015 Notizie, edito da News 3.0 SpA (clicca qui), casa editrice specializzata in testate online (la più nota è Lettera 43). L’ennesimo titolo ad effetto, per conquistare qualche lettore e qualche lettura in più?  È probabile, dal momento in cui la sorprendente “esclusione” riguarderebbe unicamente la particolare struttura “a torri” e il concetto che il Governo Elvetico vuole portare alla kermesse mondiale sul cibo.

E pensare che il primo Paese ad aderire all’Expo è stato proprio la Svizzera, che già all’inizio del settembre scorso presentò il proprio progetto e che il 12 dello stesso mese posò un blocco di granito del San Gottardo come prima specialissima pietra del proprio padiglione. Una struttura denominata con un felice gioco di parole, “Confooderatio Helvetica”; un progetto caratterizzato dalla presenza di quattro torri (in verità quattro mega-dispenser) ognuna delle quali sarà destinata a contenere una derrata alimentare.

Ed è proprio sui contenuti di quegli edifici che sono state da poco sciolte le riserve: conterranno mele essiccate, caffè, sale ed acqua. Quattro prodotti in grado di resistere agli sbalzi di temperatura e all’irradiazione solare. Di formaggio nemmeno l’ombra, come era peraltro prevedibile. “I visitatori”, spiega il sito web dei Formaggi dalla Svizzera, “accederanno alle torri attraverso gli ascensori e, una volta arrivati in cima, potranno servirsi dei prodotti. Man mano che le torri si svuoteranno le piattaforme sui cui esse poggiano, si abbasseranno, modificando la struttura stessa del padiglione.

Il messaggio, neanche poi tanto subliminale, è chiaro: le torri non verranno riempite una seconda volta, e ciascun visitatore sarà invitato a riflettere sull’opportunità di moderare i consumi per far sì che anche l’ultimo visitatore dell’ultimo giorno possa trovare ancora mele essiccate, caffè, sale ed acqua. “Un messaggio”, aggiunge il sito web dei formaggi elvetici, “che intende favorire la riflessione sull’equa ripartizione, sulle interdipendenze del settore alimentare, sulla responsabilità personale e sul comportamento dei consumatori”.

Nel frattempo, martedì scorso, la società Switzerland Cheese Marketing Ag, ha comunicato dei dati di tutto rispetto inerenti i consumi di formaggio in terra elvetica, che sono cresciuti nel 2014 dell’1,5% (21,37 kg pro-capite, con un aumento di 330 gr) a persona rispetto all’anno precedente. La crescita maggiore è stata fatta registrare dai formaggi freschi, con un +3,5% (+240 grammi, pro-capite), seguiti dai semiduri (+2,9%, +180 grammi). In controtendenza invece sono i formaggi molli (-0,8%, -20 grammi a testa), gli extra duri (-2,4%, -20 grammi) e quelli da fondere (-4,4%, -60 grammi). 

L’appuntamento, per chi voglia seguire le tendenze del mercato svizzero, è all’Expo, dove, torri a parte, non mancheranno le occasioni per degustare le prelibatezze casearie prodotte nella Confederazione Elvetica.

23 marzo 2015