La settimana appena trascorsa è stata tra le più movimentate degli ultimi mesi, per il comparto lattiero-caseario europeo. Forte il contrasto registrato lunedì 23 a Bruxelles, dove a poche ore di distanza dalla manifestazione di protesta inscenata dagli allevatori aderenti alla federazione Emb (European Milk Board) e a Via Campesina, il commissario all'agricoltura Phil Hogan ha illustrato ai ministri agricoli la ripresa in atto (+25% negli ultimi sei mesi), seppur con toni di cauto ottimismo.
«Visto il prezzo del latte in crescita nella seconda metà del 2016, è un po' difficile», ha commentato Hogan, «comprendere le continue proteste di alcuni produttori di latte» Ad ogni modo, ha aggiunto il numero uno dell'agricoltura europea, «la nostra politica non può essere basata su misure eccezionali e il settore deve diventare più maturo e assumersi la responsabilità che gli competono».
Alla luce della evoluzione dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari «è previsto un nuovo aumento dei prezzi del latte», ha assicurato Hogan commentando i dati, con un prezzo alla stalla attualmente stabile e l'incremento che le esportazioni europee hanno fatto registrare nel novembre scorso: del 27% per il burro e del 13% per gli ingredienti del formaggio».
Complessivamente, le esportazioni di prodotti lattiero-caseari sono aumentate dell'1,6% rispetto all'anno precedente: «Una situazione», ha concluso il commissario agricolo europeo, «che ci permette di essere ottimisti per i prossimi mesi senza smettere di rimanere vigili, in particolare sullo sviluppo della campagna di raccolta della imminente primavera».
In Francia si educa il consumatore
Mentre a Bruxelles si discute e si protesta, nel Basso Reno gli allevatori riuniti sotto la sigla Fdsea (Fédération Départementale des Syndicats d' Exploitants Agricoles) hanno pensato bene di contestare ancora una volta il basso prezzo del latte Uht, in alcuni supermercati di Schweighouse-sur-Moder e Marmoutier, la loro protesta, civile e pragmatica, punta ad informare i consumatori attraverso l'applicazione di adesivi ("se costa poco vale poco", ndr) sulle confezioni del latte a buon mercato, in particolar modo in occasione delle promozioni commerciali.
Quanti dubbi sul latte di domani
Se da un canto però i produttori cercano di affermare la superiorità del loro latte (fresco, pastorizzato) rispetto al sempre più popolare uht (trattato ad alta temperatura), da un altro preoccupa la tendenza che vede spingere – sempre in Francia, per ora nel dipartimento di Doubs – per razionalizzare e incentivare la coltivazione della soia (10mila ettari di coltura specializzata) e per un maggior uso di questa leguminosa nella dieta delle bovine.
Se da un canto è apprezzabile la determinazione a volersi rendere più autonomi dalle lobby dei mangimi, dall'altro si auspicherebbe un qualche segnale di cambiamento verso coltivazioni meno impattanti e in grado di introdurre maggiore qualità nell'alimentazione delle bovine.
30 gennaio 2017