Ultimi spiccioli dall’Ue. Zaia contestato dalla Beccalossi

Viviana Beccalossi – foto dal suo profilo Facebook©

Le imponenti manifestazioni tenute dagli allevatori nelle ultime settimane hanno sortito qualche effetto sulle decisioni dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo in materia di sostegno al comparto lattiero-caseario. I due organismi hanno quindi ceduto alle forti pressioni ricevute e, dopo l’annuncio giunto lunedì scorso da Bruxelles, arriva la conferma del voto di Strasburgo.

Un voto che ha il sapore agrodolce di un emolumento parziale rispetto alla richiesta avanzata (600 milioni di Euro) dalla Commissione Agricoltura e soprattutto sa di ultima spiaggia, e di fine di un ciclo. Perché i prossimi 280 miloni di Euro che verranno sborsati al settore lattiero-caseario europeo saranno anche gli ultimi.

La somma verrà assegnata a un fondo speciale per essere poi distribuita, d’intesa con i ministri dell’Agricoltura e delle Finanze dei Paesi interessati, alle iniziative utili per rilanciare quel che sarà rimasto di un comparto messo in ginocchio dall’iperproduttività della zootecnia intensiva, dal meccanismo delle quote latte e dalla competitività dei produttori dell’Europa dell’Est. dal crollo dei prezzi all’origine.

Mentre Luca Zaia e la Lega Nord tutta gridano al successo, parlando di 280 milioni ottenuti (riferendosi implicitamente al soggetto plurale europeo in lotta, ndr) resta il fatto che all’Italia toccheranno sì e no 25 milioni di Euro ovvero la quota parte calcolata sulla base del “peso” che il nostro Paese sul totale dei Paesi interessati.

Nel frattempo si registrano severe critiche al ministro da parte di esponenti della stessa maggioranza, prima tra tutti l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Viviana Beccalossi che, in visita oggi tra gli stand della Fiera Internazionale del Bovino da Latte di Cremona, non ha perso l’occasione per sottolineare il proprio dissenso da Zaia sia «per la gestione del comparto zootecnico che per la legge sulle quote latte», aggiungendo che il ministro oltre a badare alla comunicazione dovrebbe impegnarsi ad ascoltare di più i diretti interessati.

Mentre il malato è prossimo all’estrema unzione e riceve da Bruxelles gli ultimi pannicelli caldi, l’assessore lancia l’affondo al ministro e al ministero. Tante volte la candidatura di Zaia a governare la Regione Veneto andasse a buon fine, l’agricoltura italiana almeno una certezza ce l’avrebbe: quella di un altro ciclo di discontinuità seppur all’interno del medesimo Governo in carica.

24 ottobre 2009