La voglia di stracchino porta l’altoatesina Mila in Lombardia

La voce era nell’aria da tempo, ma la prova provata l’ha fornita l’articolo che lunedì scorso il quotidiano La Repubblica  ha dedicato alla vicenda: l’altoatesina Mila, a cui fanno capo i due terzi della produzione della provincia di Bolzano (3.500 soci, 215 milioni di litri annui), ha acquisito il totale controllo di Stella Bianca , azienda lodigiana specializzata nella produzione di formaggi a pasta molle.

Un passaggio di mano che preoccupa chi in Stella Bianca opera, per la tenuta dei posti di lavoro, ma anche l’indotto, per il riassetto che la nuova proprietà introdurrà al fine di ottimizzare produzione e operatività dell’azienda.

A scendere in campo per manifestare il proprio dissenso sono state l’altroieri le organizzazioni sindacali agricole locali, alle cui voci si è aggiunta ieri quella del presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, che si dice «allarmato» e aggiunge: «Bisogna evitare di piangersi addosso, cosa improduttiva e che non fa parte del nostro carattere. Considero questa vicenda una grossa occasione persa dal nostro territorio, mi auguro che sia l’ultima».

«Dal giorno del mio insediamento», insiste Foroni, «continuo a ribadire il ruolo strategico dell’agricoltura per l’economia del nostro territorio, e per questo invito il settore primario a tenerci sempre informati. Siamo a disposizione, possiamo impegnarci a sostenere in ogni forma progetti di filiera lodigiana, anche perché sono strategici in vista dell’Expo 2015, ma occorre che l’agricoltura si abitui a considerarci un partner naturale».

«Ora, però», ha concluso la più alta carica dell’ente amministrativo lodigiano, «pensiamo in positivo perché, quantomeno, l’azienda continuerà a vivere. Chiederò alla nuova proprietà un incontro immediato per capirne le intenzioni, soprattutto per quel che riguarda i conferimenti del latte, che ovviamente vorremmo fosse principalmente lodigiano». Le ombre che con la nuova gestione l’azienda si vada a rifornire sui mercati esteri per abbattere i costi non è improbabile e ha già messo in subbuglio i conferitori lodigiani di Stella Bianca.

Stella Bianca, nata nel 1978 e già partecipata dal marchio altoatesino per il 52%, è forte di 65 dipendenti e produce principalmente (in uno stabilimento di 25.000 metri quadrati) crescenze e stracchini a marchio “Stella Bianca”, “Petit Suisse” e “I sentieri bio del latte”.

L’operazione “Stella Bianca” permette alla Mila di ampliare la proposta sia in termini di prodotto (yogurt, burro, panna, latte fresco e uht, e un formaggio Dop, lo Stelvio, che al momento dell’assegnazione del marchio di protezione ci lasciò interdetti oltre che per l’improbabile riscontro storico in quel territorio, anche per essere nato attorno ad un unico produttore: la Mila, appunto) che di territorio, assicurandosi un rafforzamento nello sbocco sul mercato della Grande Distribuzione Organizzata.

La nota curiosa attorno a questa vicenda è che un’azienda che negli ultimi vent’anni ha introdotto il modello padano della zootecnia intensiva in Alto Adige si ritrova ora a mettere le mani su una realtà che di fatto padana lo è dalla nascita e che evidentemente paga più di quella il momento di crisi del comparto lattiero-caseario del nostro Paese.

14 aprile 2010