Ancora una volta gli allevatori lombardi sono scesi in piazza, stavolta a Milano, per distribuire gratuitamente il latte delle loro mucche ai passanti , in segno di protesta per la grave situazione in cui versa la zotecnia, e in particolare per un prezzo alla stalla (imposto dalle industrie, che al dettaglio vendono attorno a 1,50 €) che non ne vuole sapere di risalire da quote ormai da tempo non più redditizie.
È accaduto ieri a due passi da piazza Duomo, per la protesta di alcuni allevatori aderenti alla Copagri, una delle associazioni di categoria del mondo agricolo. Proprio ieri in diversi Paesi del mondo, si celebrava la giornata mondiale del latte, per sensibilizzare i consumatori sui temi della filiera lattiero-casearia, con gli allevatori ormai a lavorare in perdita a causa di un prezzo imposto dalle industrie, che in Europa “misurano” la propria offerta (33,156 centesimi al litro, accordo da ricontrattare con Assolatte entro il 1° luglio) sulla base del prezzo di acquisto nei Paesi dell’Est.
Nei prossimi giorni gli allevatori lombardi chiederanno al ministro Galan – tramite l’assessore regionale all’agricoltura, Giulio De Capitani – un serio impegno per riuscire a risolvere una situazione oramai drammatica, in cui altre centinaia di aziende rischiano di chiudere i battenti e migliaia di addetti di perdere il posto di lavoro.
Intervenuto alla manifestazione di ieri, De Capitani ha sottolineato che «il latte è un prodotto basilare, completo, che non deve mancare nella nostra alimentazione». «Il comparto latte e la sua filiera», ha aggiunto, «è interessato da una crisi che la Regione Lombardia ben conosce, e che affronterà con tutti i mezzi a sua disposizione, a partire dall’ormai prossimo incontro con il ministro Galan, a Roma».
«La Regione Lombardia», ha concluso De Capitani, «è vicina al produttori del settore che nella nostra terra producono il 40% dei latte italiano. Si tratta dl un buon latte che deve essere sulle nostre tavole e garantire a chi lo produce Il giusto reddito».
Nel frattempo giungono i dati di Unioncamere relativi alla crisi del comparto agricolo lombardo. La provincia più colpita è quella di Brescia (in cui settimane fa era stata inscenata una clamorosa irrigazione dei campi con latte appena munto), in cui nel 2009 ben 265 aziende agricole su 565 (46,9%) hanno chiuso i battenti. Nella classifica della “smobilitazione zootecnica” seguono a ruota Mantova (209 stalle chiuse su 459, pari al 45,5%) e Pavia (225/482; 46,7%).
2 giugno 2010