23 settembre 2010 – Mentre il processo per bancarotta della Parmalat arriva ad un passaggio cruciale, con la recente requisitoria del pm di Parma Lucia Russo che prelude alla richiesta di condanna per diciassette correi nel crack finanziario dell’industria di Collecchio, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha revocato a Calisto Tanzi l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro, conferitagli nel 1984 dall’allora Presidente Sandro Pertini.
Assieme a quello Cirio, il caso Parmalat rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti dei risparmiatori, in cui emergono le gravi responsabilità di banche, organismi di controllo (Consob) e malaffare industriale. I limiti della giustizia e della legislazione fanno il resto: a partire dal 3 ottobre prossimo i vecchi bond della Parmalat perderanno il diritto di essere convertiti in nuove azioni, e buona parte dei risparmiatori truffati (per il 74% del valore sottratto, pari a poco meno di 17 milioni di euro) perderà le ultime speranze di recuperare il maltolto.
Nello scorso mese di luglio la bellezza di 44 mila denunce con richieste di risarcimento erano state archiviate su iniziativa del procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, attraverso un asettico avviso, apparso sulle pagine dei due principali quotidiani italiani.
Il processo di Parma dovrebbe concludersi entro il prossimo febbraio con le sentenze degli imputati, tra cui non risulta iscritto nessun responsabile della Consob.