Macron in affondo su Lactalis: task force irrompe nelle sedi aziendali

Le sedi di Lactalis in EuropaDue veri e propri blitz sono stati compiuti mercoledì scorso 17 gennaio dalle forze dell’ordine francesi nel quartier generale Lactalis e nella fabbrica di Craon, l’unità produttiva del colosso francese da cui per settimane intere sarebbe uscita un’ingentissima quantità di latte contaminato da salmonella. La vicenda, già nota ai nostri lettori per la cronaca da noi riferita la settimana scorsa, ha assunto una connotazione più rilevante dopo che molti avevano additato lo Stato quale corresponsabile della vicenda.

Gli agenti e i funzionari di polizia sono arrivati ​​sui due luoghi d’indagine guidati da una vera e propria strategia militare, che ha visto i due gruppi d’azione mirabilmente coordinati. Il via alle operazioni è scattato alle 9:30 in punto e ha visto impegnati ottantadue uomini in divisa e una dozzina di automezzi: con settanta persone in azione nella sede dell’azienda e dodici nella fabbrica, dove le linee di produzione sono ferme e il personale è a casa, con le prime ombre che si proiettano sul futuro dell’occupazione.

Ad intervenire sono stati i gendarmi e gli investigatori della gendarmeria di Angers, responsabili delle indagini per competenza territoriale, e i funzionari della “Direction générale de la concurrence”, della Dgccrf (Direction Générale de la Concurrence Consommation et de la Répression des Fraudes ) e dell’Oclaesp (Office central de lutte contre les atteintes à l’environnement et à la santé publique).

Secondo le prime indiscrezioni trapelate la task force investiga non tanto sulla vicenda che ha preso corpo nel mese di dicembre, portando alle recenti ripercussioni, bensì sulle origini di essa, essendosi manifestata qualche avvisaglia (e forse più) nei mesi precedenti, senza che né la direzione né gli enti di controllo avessero attivato alcun allerta o richiamo. Le indagini sono state spinte in questa direzione grazie anche alla denuncia di genitori di bambini che per tre mesi, a partire dalla scorsa estate, hanno visto i loro bambini soffrire di sintomatologie assai serie, ricondotte poi a casi di salmonellosi conclamata.

Sotto stretta analisi da parte degli inquirenti risulterebbe anche la palese inefficacia con cui molte catene di distribuzione avrebbero tardato ad intervenire, facendo sì che le confezioni entrate in commercio fossero decine di migliaia e i Paesi coinvolti – loro malgrado – ben 83.

Infine pare che una parte dei genitori che loro malgrado sono stati coinvolti nella vicenda avrebbero manifestato l’intenzione di denunciare Emmanuel Besnier accusandolo di aver voluto comprare il loro silenzio. Il gruppo di famiglie delle vittime, incontrando i rappresentanti del governo francese lunedì scorso, avrebbe dichiarato che dietro l’offerta di risarcimento avanzata dal numero uno dell’azienda si configurerebbe, per il loro comune sentire, una pressione inaccettabile in questo momento delle indagini.

22 gennaio 2018