Ci sono varie competizioni al mondo in cui la gente, in genere con cadenza annuale, si riunisce per far ruzzolare forme di cacio, in quella che generalmente da noi si chiama “ruzzola”, un gioco di abilità di singoli o a squadre che elegge ogni anno i suoi vincitori in chissà quanti luoghi, con quanti formaggi, latti e metodologie di produzione.
Per tutti, in Italia come all’estero, per quanto autentico e importante possa essere il formaggio utilizzato, per un giorno non si parla né si pensa al gusto, all’uso che se ne fa in cucina, agli abbinamenti o al prezzo del prodotto. Per un giorno ciò che conta sono la competizione, i risultati, i vincitori. E il folklore.
Difficile dire quante di queste manifestazioni esistano e resistano nel tempo. Qualcuna viene inventata di sana pianta, qualcuna, con qualche tradizione alle spalle, cessa, di tanto in tanto. È accaduto quest’anno in Inghilterra, nella contea del Cambridgeshire, dove gli organizzatori del “Cheese Rolling” di Stilton, nato nel 1962, hanno recentemente annunciato l’annullamento della prossima edizione, fissata per il 1° maggio.
La notizia, divulgata attraverso la pagina Facebook della manifestazione, è stata argomentata dagli organizzatori, che hanno parlato di una “deludente mancanza di entusiasmo” tradottasi nel ridotto numero di persone sinora iscritte: talmente poche da poter formare solamente due squadre. E se la gara “non è più considerata cool”, meglio annullarla.
Un poco diversa la versione offerta dalla stampa anglosassone, che per spiegare i perché sottolinea come – vista la natura friabile del formaggio in questione – quelle che i concorrenti si trovano a far ruzzolare giù per la strada non sono forme di prodotto bensì delle riproduzioni in legno, ricavate sezionando i vecchi pali della luce e levigando i dischi che così se ne ricavano, elemento che a detta di alcuni avrebbe minato alle basi l’appeal della kermesse.
A questo si sommino gli elevati costi di organizzazione e la complessità della gestione della sicurezza, una serie di fattori negativi che hanno indotto il team che aveva organizzato l’evento dello scorso anno a gettare la spugna. “Nessuno si è fatto avanti per sostituirli”, spiegava il post su Facebook. Ma la vicenda pareva celare un altro problema, vale a dire che per alcuni si tratterebbe anche di una questione di appeal. È difficile da credere, ma secondo gli organizzatori, i giovani non considerano l’evento così “cool“.
Per completare il quadro, però, altri aspetti andrebbero presi in considerazione, a partire dalla scelta degli organizzatori dell’edizione 2017, che per renderlo “un vero e proprio concorso” avevano definito nuove regole del gioco: con almeno 12 squadre maschili e 8 femminili. E così, avendone solo due a 60 giorni dall’evento, è stato deciso l’annullamento. Che – rassicurano adesso – riguarda solo questa edizione. Tutti al lavoro quindi per quella del 2019, che dovrà avere una cospicua copertura dagli sponsor e una formula nuova, più accattivante per i giovani.
Una curiosità, infine: la competizione era nata come conseguenza dell’apertura di un by-pass stradale che, decongestionando il traffico della principale arteria stradale del paese, aveva portato sin troppa tranquillità all’interno del centro cittadino. Il “Cheese Rolling” era riuscito così a riportare gente per le vie del centro, per quanto per due soli giorni.
Il futuro dell’iniziativa è ora nelle menti – e nella fantasia – di chi avrà in mano l’organizzazione per il 2019, con i contributi esterni da parte della popolazione che già iniziano a fioccare. Nell’era dei social le idee non costano nulla, ma a volte valgono anche di meno.
29 gennaio 2018