Mercato del latte in Cina: oscure le prospettive per l’ambiente

foto Pixabay©

Gli analisti economici internazionali prevedono che la crescita della Cina prosegua nei prossimi anni, anche se con aspettative un po’ frenate rispetto a quanto ipotizzato in passato. Sul piano dei consumi il mese di gennaio ha registrato il superamento della soglia massima di spesa complessiva, surclassando, per la prima volta nella storia, gli Stati Uniti. Un dato questo che sta allertando i mercati mondiali, già che nel 2000 i consumi al dettaglio del Paese erano largamente al di sotto di quelli degli Usa, con 472 miliardi di dollari contro i 3.300 statunitensi (1/7, ovvero l’86% in meno).

Attualmente il trend del retail nel Paese appare sostenuto in tutti i settori merceologici rilevati, dall’elettronica di consumo all’abbigliamento, dalle calzature all’agroalimentare, ed è su quest’ultimo che emergono preoccupazioni di ordine ambientalistico. In particolare, per ciò che concerne il consumo di latte, si prevede che se la Cina continuerà nell’andamento registrato negli ultimi anni, nel 2050 avrà bisogno di oltre il triplo della quantità di latte prodotto e consumato nel 2010.

Ma non solo, perché – se non adeguerà la sua struttura operativa e gestionale – l’aumento produttivo si tradurrà in un incremento emissioni di gas-serra pari al +35%, con un +32% della superficie destinata all’allevamento delle bovine da latte e un +48% di inquinamento delle falde, da deiezioni.

I risultati della ricerca scientifica

Ad affermarlo, in una recente intervista rilasciata nei giorni scorsi, è stata una delle maggiori autorità in materia, il docente universitario Zhaohai Bai, professore associato della China Academy of Sciences, autore di uno studio condotto a capo di un team internazionale di scienziati ambientalisti, pubblicato su Science Daily e dalla Rothamsted Experimental Station.

Il lavoro ha coinvolto numerosi istituti di ricerca, cinesi e non: l’Agricultural University di Hebei (Cina), la China Agriculture University di Beijing (Cina), la Wageningen University (Wageningen, Olanda), la AgResearch (Nuova Zelanda), lo IIASA (International Institute for Applied Systems Analysis; con sede in Laxenburg, Austria), la  University of Bristol (Inghilterra) e la Rothamsted Experimental Station (Harpenden, Inghilterra).

Troppo latte: un impatto ambientale inevitabile

Le due principali alternative trattate dallo studio non sembrano prospettare scenari esaltanti, in quanto se il fabbisogno di latte venisse interamente prodotto in Cina, la dipendenza dalle importazioni di foraggio sarebbe pesantissima e se il medesimo venisse acquistato interamente all’estero, il problema ambientale sarebbe semplicemente trasferito alle nazioni produttrici.

Un’altra soluzione, indicata dallo studio, è quella che vedrebbe la Cina adeguarsi alle efficienze produttive dei principali produttori mondiali, il che – a detta degli studiosi – mitigherebbe l’aumento delle emissioni di gas serra e l’erosione del suolo, con la conseuente e auspicata riduzione dell’impatto ambientale.

Stalle di grandi dimensioni in Cina: la media di capi per stalla è pari a 650 – foto Public Domain Pictures©Consumi di latte in crescita esponenziale

Se è vero com’è vero che i cinesi hanno sempre dimostrato poco interesse per il latte alimentare vaccino, consumandone poco più di 1,5 litri pro-capite agli Anni ‘70 del secolo scorso, negli ultimi lustri il sempre più diffuso benessere ha fatto registrato un incremento dei consumi anche superiore di 25 volte rispetto a quel dato. Questa tendenza è stata accompagnata da un sensibile incremento della capacità produttiva del Paese, che attualmente è il quarto produttore mondiale, con un trend fortemente positivo.

Purtroppo questo fenomeno è andato di pari passo con l’affermarsi di stalle di grandi dimensioni, in cui la mandria media si attesta attorno ai 650 capi, con produzioni medie di 30 litri al giorno per capo, o poco meno.

Attualmente gli operatori del settore sono impegnati a testare nuove tecnologie e soluzioni produttive, ivi incluse diete tese alla massima efficienza produttiva. Un film già visto in Occidente, che ha portato alla specie umana solo problemi alimentari. Ci si augura che le attenzioni dimostrate dai cinesi dopo i casi di melamina nel latte per l’infanzia siano portate con la massima vigilanza anche nel settore del latte  industriale.

12 febbraio 2018