Crisi importante per il colosso neozelandese del latte Fonterra, dai cui commerci molto dipendono le quotazioni internazionali del latte alla stalla. Nei giorni scorsi la cooperativa ha ufficializzato una perdita netta record registrata nell’ultimo esercizio (01.08.17-31.07.18) pari a 12,61 miliardi di dollari statunitensi, rispetto all’anno precedente.
Nello scorso esercizio fiscale l’azienda aveva fatto registrare un utile di 745 milioni di dollari neozelandesi (488,5 milioni di dollari Usa), con ricavi che alla fine dello scorso luglio hanno segnato un rilevante -5,9% netto. Il nuovo Ceo Miles Hurrell, in carica da appena un mese, ha dichiarato alla stampa che «la performance della cooperativa deve migliorare, perché questi risultati non soddisfano gli standard di cui abbiamo bisogno per essere all’altezza della nostra stessa storia».

I risultati negativi dell’azienda sarebbero stati fortemente influenzati da una transazione legale con Danone, a seguito di uno scandalo del 2013 per contaminazione da botulino accaduto (con un risarcimento danni milionario, ndr) e dalla clamorosa perdita – pari a 439 milioni di dollari neozelandesi (287,7 milioni di dollari Usa) – registrata a seguito dell’acquisizione del 20% delle quote della cinese Beingmate, produttrice di latte artificiale.
A quanto pare sarebbero già pronte le contromisure: la strada per il riscatto – come annunciato lunedì scorso dal quotidiano China Daily – passerà presto attraverso un piano d’investimenti sulle produzioni ecosotenibili, ufficializzato dal vicepresidente della Cina Farm Hans Berghorst.
17 dicembre 2018