
L’ente inglese per la sostenibilità ambientale Wrap Org (Waste and Resources Action Programme) è verosimilmente al centro di un cambiamento epocale, che – partendo dal Regno Unito – potrebbe presto estendersi ad altri Paesi, europei e non. Grazie alle insistenti campagne condotte contro gli sprechi alimentari – al centro delle quali è spesso figurato il latte fresco – il gigante lattiero-caseario Arla Foods (11.200 allevatori e agricoltori nel centro-nord Europa) ha sviluppato uno speciale tipo di etichetta che dovrebbe poter aiutare i consumatori a gettare meno cibo nella spazzatura.
Grazie a speciali inchiostri termosensibili, saranno proprio le etichette ad evidenziare al consumatore quello che sembra essere un problema molto diffuso: i frigoriferi di tantissime abitazioni sarebbero mal regolati, troppo sovente sopra la soglia di 5ºC (mediamente pare che siano attorno ai 7°C), oltre la quale il latte fresco rischia di scadere prima della data indicata sulla confezione.

Mantenere la temperatura dei frigoriferi a meno di 5ºC è un atto semplice e possibile, con il quale 50.000 tonnellate di latte ogni anno potrebbero essere salvate, con un risparmio per i consumatori che – secondo Wrap – potrebbe ammontare a 25 milioni di sterline (28,53 milioni di euro).
Attualmente l’ente di beneficenza sta collaborando con le aziende interessate per sviluppare e testare le etichette sensibili alla temperatura, con la speranza di avviare i primi test nei supermercati il prossimo anno. Oltre alla variazione cromatica del colore, il packaging innovativo – sviluppato dalla start-up britannica Mimica Lab – offrirà al consumatore un’evidenza tattile per capire che la temperatura del frigo non è corretta: le scritte dell’etichetta risulteranno sensibilmente inspessite: un ulteriore indizio a prova di consumatore distratto.

Incentivare la congelazione del latte
A margine della valutazione sugli sprechi alimentari, e sui comportamenti dei consumatori, i più recenti dati forniti da Wrap permettono di notare che proprio il latte è l’alimento per cui meno si ricorre alla congelazione domestica (26%), una pratica di conservazione ormai entrata nelle abitudini di larga parte della popolazione britannica, tanto per la carne (51%) quanto per il pesce (37%) e il pane (35%). Lo studio elaborato da Wrap offre stimoli importanti che non verranno trascurati: se il latte riuscisse a vedere il freezer almeno quanto il pane riesce a fare, il risparmio potrebbe aumentare di altre 5mila sterline (5,71 milioni di euro). Un traguardo che l’ente e Arla Foods pare abbiano messo già nel mirino, per cui una campagna di “pubblicità progresso” dovrebbe essere avviata, in un futuro non molto lontano.
12 novembre 2018