Il produttore francese Société – di proprietà del gigante Lactalis e da sempre legato ad un formaggio simbolo di Francia, il Roquefort – ha avviato da pochi giorni la vendita di un nuovo erborinato di pecora, non Aoc, che esula dalla produzione, dalle regole e dai controlli del più prestigioso blu di Francia. L’attività è lecita, ovviamente, ma preoccupa gli operatori del settore, trattandosi di un pastorizzato da latte di provenienza non dichiarata, che per di più a Roquefort arriva da Rodez per una breve sosta in cantina, il confezionamento e la spedizione.
A detta di alcuni sindacati del settore, primi tra tutti quelli della Cfdt (Confédération française démocratique du travail), il nuovo prodotto sarebbe figlio della crisi di vendite incontrata negli ultimi anni dal Roquefort Aoc, e la sua commercializzazione potrebbe ulteriormente gravare sulle sorti complessive del più nobile prodotto, arrivando a “destabilizzare”, spiegano gli interessati, “una produzione già fragile, in calo da diversi anni”.
A complicare lo scenario c’è la “forte preoccupazione per il futuro dei posti di lavoro nel bacino del Roquefort”, spiegano i sindacalisti agricoli, sottolineando che al 50% il nuovo prodotto viene realizzato nei turni di notte, con una minima occupazione di personale, essendo la produzione altamente automatizzata.
La produzione stimata per l’anno in corso è di 120 tonnellate (per il 2020 si parla del doppio), che in gran parte verranno a mancare al più prestigioso Aoc, anche perché – è un’evidenza che nessuno si sente di negare – il pubblico a cui il nuovo prodotto si rivolge è prevalentemente quello di chi vorrebbe acquistare Roquefort, ma si “accontenta” di un formaggio (apparentemente) similare per non spendere troppo.
Pressati da un servizio televisivo con cui giorni fa Antenne 3 ha dato voce ai sindacalisti della Cfdt, i responsabili dell’azienda hanno detto la loro, tentando di minimizzare, parlando di due prodotti complementari e di due pubblici ben diversi: uno di intenditori, l’altro che grazie alla dolcezza e alla morbidezza del nuovo prodotto potrà scoprire un mondo – quello dei blu – non sempre facile da approcciare. In sostanza una mossa tesa a diversificare e rafforzare, ufficialmente non operata per fare concorrenza in casa e “giammai per indebolire qualcuno”.
Due posizioni diametralmente opposte su una questione tanto scomoda quanto però legittima: le preoccupazioni dei produttori di Roquefort, ben espresse dai sindacalisti della Cfdt, sono più che lecite, e un attento presidio della situazione, oltre ad un’efficace campagna di controinformazione, saranno altamente auspicabili.
8 aprile 2019