Se c’è una contea inglese poco rilevante nel mercato lattiero-caseario, quella è la Cornovaglia, regione che fonda la sua economia sul turismo (5 milioni di presenze annue su poco più di 500mila abitanti), sulla pesca, sulle residue attività estrattive e solo marginalmente sull’agricoltura e la zootecnia.
Oggi però la penisola sud-occidentale dell’Inghilterra si prende la scena, col fare sicuro di chi si appresta a recitare una parte non marginale, una volta tanto, sulla scena della produzione lattiero-casearia del Paese. E lo fa grazie alle idee e all’intraprendenza della Trewithen Dairy, l’azienda della famiglia Clarke che raccoglie latte da piccole stalle nel raggio di 25 miglia (40 chilometri) dalla sede aziendale di Lostwithiel, cittadina di poco più di 2.700 abitanti, posta sulla costa meridionale della contea. [segue dopo la pubblicità]
L’innovazione consiste in un piccolo distributore di latte refrigerato da banco (pergal machine), collocato all’interno di esercizi commerciali. Grazie all’apparecchio, il latte viene venduto “alla spina”, sempre fresco, facendo risparmiare qualche cent all’acquirente e – quel che più conta – evitando tanta plastica all’ambiente (qui sotto la gestione della pergal machine in quattro semplici mosse).
L’iniziativa, lanciata da qualche settimana, pare aver già preso piede, con l’adesione di una ventina di punti vendita, in Cornovaglia e nella confinante contea di Devon. Ciascuno dei negozi coinvolti ospita una “pergal machine“, macchina refrigerata da banco, per il latte, che viene rifornita di pergal box di cartone con sacchetto in Pet contenente 13,6 litri di latte. Sia la borsa che la scatola sono riciclabili al 100%.
“Il nostro programma per il latte self-service”, dichiarano i titolari dell’azienda, “è dedicato ai clienti che ci hanno chiesto un’opzione per poter acquistare il nostro latte usando meno plastica e meno imballaggi in generale. Pensiamo che sia un ottimo modo per andare avanti”. [segue dopo la pubblicità]
La risposta del pubblico sembra essere entusiastica: la gente si reca nei negozi con la propria bottiglia in vetro da riempire, sa di comperare latte locale di aziende a conduzione familiare, ed è ben felice di compiere un atto ecologico. Gli esercizi commerciali che servono bevande hanno latte sempre fresco da spillare all’occorrenza: per un hot chocolate, un matcha latte o un turmeric latte, servendo direttamente in tazza o nel bicchiere il latte necessario.
In una recente intervista, i co-fondatori dell’azienda, Francis e Bill Clarke, hanno sottolineato che la loro “attenzione per la questione ecologica non riguarda solo il risparmiare plastica all’ambiente” ma anche il “selezionare produttori in linea con queste scelte”, remunerando il latte qualche centesimo in più, per “garantire al mercato un prodotto di cui potersi fidare e all’ecosistema degli allevatori con le giuste sensibilità”, in modo da operare al meglio già oggi, per il mercato di domani.
23 marzo 2020