Con 185 dipendenti, un ricco paniere di prodotti – in parte bio, ma nel complesso fortemente legati al territorio e alle sue praterie – e quasi cento anni di storia alle spalle, la Fromagerie Milleret di Charcenne – un villaggio di 356 anime nel dipartimento della Haute-Saône, nella regione della Bourgogne-Franche-Comté – è un’azienda che, pur mantenendo un’impronta familiare, dimostra di saper conciliare numeri, qualità e comunicazione.
Nei giorni scorsi Milleret ha fatto molto parlare di sé, in Francia, per un’interessante iniziativa imprenditoriale fatta di marketing, comunicazione e buona gestione dei rapporti con i propri fornitori.
Mettendo a profitto un po’ di tecnologia a basso costo, la crescente sensibilità del pubblico per le produzioni ecosostenibili, l’efficacia delle immagini sui social media, e l’appeal di una storia di “colore”, buona sia per la stampa di settore che per i grandi media, l’azienda ha dato corpo ad un’iniziativa efficace per “colpire” i consumatori, semplicemente tenendo sotto controllo le vacche nei pascoli dei propri allevatori. E raccontandolo.
Conferire il proprio latte al caseificio Milleret pare non sia cosa accessibile a qualsiasi allevatore: il disciplinare da sottoscrivere con l’azienda prevede l’obbligo di pascolamento delle proprie vacche per almeno 180 giorni all’anno. Un presupposto che da anni ha portato l’azienda a garantire al mercato “prodotti di pascolo”, che i consumatori hanno dimostrato di apprezzare molto. L’impegno per gli allevatori aderenti è stato sinora semplicemente siglato su carta e impostato sulla fiducia: da oggi per cinque di loro le cose cambiano, nella sostanza: un vero e proprio “occhio” aziendale controlla l’uscita, il rientro, gli spostamenti sul pascolo delle proprie vacche.
L’operazione è stata resa possibile grazie alla tecnologia Gps, ad un radiocollare e a riprese scansionate ogni cinque minuti, attraverso cui – per ora – vengono registrate solo una parte delle informazioni possibili, su due vacche in ciascuna mandria. Un primo passo, per ora. Chissà che in occasione del centenario dell’azienda – tra pochi mesi – l’iniziativa non assuma ulteriori contenuti.
22 giugno 2020