
Il successo, come si dice, può dare alla testa, ma può fare molto di più, come starebbe accadendo ad una parte dei produttori del formaggio francese Comté. Secondo fonti autorevoli della stampa d’Oltralpe, che in questi giorni tornano su una vicenda che nell’estate scorsa era stata sfiorata dal quotidiano Le Monde, il famoso formaggio sarebbe l’indiziato numero uno per lo stato d’inquinamento in cui molti corsi d’acqua della regione di Franche-Comté verserebbero, in particolare nel dipartimento di Doubs.
I pescatori della zona parlano di un’invasione di alghe mai vista prima. Alghe filamentose, che negli ultimi mesi si sarebbero moltiplicate a vista d’occhio, accompagnate da un’evidente riduzione del pesce, che si ammalerebbe, e migrerebbe altrove. Un danno rilevante per chi vive di pesca, già che il giro d’affari – a quanto pare – si sarebbe già ridotto dell’80%.

Gli ambientalisti non hanno dubbi, e puntano il dito sugli allevatori del Comté Aoc, la cui produzione negli ultimi cinque anni è cresciuta del 24%. Per produrlo gli allevatori spargono il letame in un’area pascoliva sempre più ampia, e sarebbe proprio la crescente presenza di materia organica a causare il fenomeno di eutrofizzazione delle acque.
Intervistato dall’emittente televisiva statale France 2, il responsabile del laboratorio di analisi ambientali dell’Università di Franche-Comté, Pierre-Marie Badot, ha spiegato che il problema deriverebbe dalla particolare natura di molti terreni della regione: «Quello del Giura (dipartimento confinante con il Doubs, ndr) è un massiccio calcareo, estremamente permeabile, quindi può accadere che invece di fertilizzare il campo, sia il fiume ad essere fertilizzato».
5 ottobre 2020