Disco verde per la Dop al caprino francese Mothais sur feuille

Il Mothais sur feuille in una immagine di Myrabella© – Creative Commons License

Il francese INaO (Institut National de l’Origine et de la qualité) ha accolto la richiesta avanzata dai produttori del formaggio caprino Mothais sur feuille per l’ottenimento della Aoc (Dop). Il prodotto prende il nome dal comune di La Mothe-Saint-Héray, a Deux-Sèvres, dipartimento della Nuova Aquitania, e dall’usanza di affinare il formaggio su foglie di castagno e di platano. Il suo areale di produzione è però più ampio, comprendendo tutta la regione del Poitou meridionale, a sud delle Deux-Sèvres, nel sud della Vienne, nel nord della Charente e della Charente-Maritime.

La documentazione storica che ha accompagnato la domanda di registrazione riferisce di un’origine quantomeno databile al 1840, prodotta attraverso carteggi dell’epoca rintracciati dal richiedente Syndicat de défense du Mothais et Mothais sur feuille, nato nel 2002.

Si tratta di un formaggio da latte intero di capra ottenuto mediante una lavorazione lattica a crudo. Il formaggio è poi affinato su una foglia di castagno o di platano; un passaggio questo da cui dipendono alcune delle tipicità del prodotto: una pasta morbida e cremosa e una crosta sottile.

Le dimensioni del Mothais sur feuille variano tra i 10 e i 12 cm per il diametro e tra i 2 e i 3 cm per lo scalzo; il peso alla vendita in genere è compreso tra i 180 e i 200 grammi. Contiene il 45% di grassi..

A dare notizia dell’approvazione dell’INaO, sabato scorso 12 dicembre, è stato il quotidiano online La Nouvelle Republique, con un articolo intitolato “Deux-Sèvres : notre mothais sur feuille a franchi une étape vers l’Aoc” (“Deux-Sèvres: un passo verso l’Aoc per i nostri mothais su foglia”), che ha riferito la positiva reazione di Cyril Balland, allevatore di capre, produttore di formaggi e presidente della filiera caprina regionale, che ha sottolineato il forte legame del prodotto con il terroir e i benefici che si prospetteranno ai produttori fermier con l’ottenimento dell’Aoc.

Il prossimo passaggio vedrà la visita delle realtà produttrici e del territorio di produzione da parte di una commissione di esperti, che verificheranno le condizioni e il rispetto delle specifiche che caratterizzano il prodotto. Dopodiché l’iter proseguirà il suo commino verso Bruxelles, per l’ottenimento definitivo del marchio di protezione, che diventa ufficiale con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

16 dicembre 2020