Spagna: il ministero agricolo avvia consultazioni per creare i marchi della “ganaderia extensiva”

Bovini al pascolo
foto Plataforma por la Ganadería Extensiva y el Pastoralismo©

La Spagna prosegue nel suo processo di valorizzazione degli allevamenti estensivi, che ha preso corpo a seguito del dibattito innescato dalle dichiarazioni rilasciate alla fine del dicembre scorso dal ministro del Consumo, Alberto Garzón, al quotidiano inglese “The Guardian”, inerenti l’impatto negativo della zootecnia intensiva su biodiversità, inquinamento e cambiamento climatico.

Dopo una raffica di precisazioni e puntualizzazioni, che si sono susseguite per settimane e che hanno innescato l’interesse di molte e autorevoli testate giornalistiche (El Mundo, El Pais, National Geographic, e molte altre), il dibattito si è spostato tra gli addetti ai lavori e ha investito, in un’onda lunga di ritorno, il Governo stesso.

È interessante registrare come questo abbia portato, lunedì scorso, 28 febbraio, il Segretario Generale del Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentación, Fernando Miranda, ad incontrare i rappresentanti degli allevatori estensivi – le associazioni Ganaderas en Red, Federación Española de la Dehesa, Plataforma por la Ganadería Extensiva y el Pastoralismo e Fundación Entretantos – per analizzare la situazione attuale del bestiame estensivo in Spagna.

L’incontro ha passato in rassegna le iniziative sviluppate da queste associazioni, proprietarie di allevamenti estensivi, per valorizzare le proprie produzioni e avvicinare i propri prodotti ai consumatori attraverso canali di commercializzazione territoriali e l’utilizzo di marchi di qualità, che rendano riconoscibili i diversi modelli produttivi locali.

“Nel corso dell’incontro”, si legge in una nota ministeriale, “sono stati analizzati anche gli aspetti legati al trattamento dell’allevamento estensivo nella nuova Politica Agricola Comune (Pac) e le problematiche che incidono sulla commercializzazione dei prodotti di questa tipologia di azienda agricola” (una questione che rimanda al nostro articolo della settimana scorsa “Spagna: rivalutare pascoli, prati e bestiame estensivo per correggere gli errori della Pac”).

L’incontro, che – come sottolinea la nota – “fa parte dei contatti mantenuti dal Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione con associazioni e organizzazioni dei settori agricolo, zootecnico e ambientale”, ha destato l’interesse di diversi organi di stampa iberici, che stanno dimostrando un crescente interesse per la materia e la capacità di trattarla anche in maniera approfondita e con cognizione di causa, come ad esempio fatto da El Salto Diario.

Giovedì scorso, 3 marzo, il quotidiano madrileno ha pubblicato un articolo intitolato “La ganadería extensiva busca su sello diferenciador” (“L’allevamento estensivo cerca il suo marchio di differenziazione”), in cui – tra le altre cose – si tratta delle differenze tra le varie aree geografiche in cui l’allevamento estensivo è praticato, in diversa forma, con diverse razze animali, con diversità produttive legate alle molte variabili in gioco.

L’articolo tratta anche delle molte peculiarità che accomunano tutte le produzioni estensive: dal vero benessere animale alla dimensione agroecologica del produrre, dal mantenimento della biodiversità alla qualità nutrizionale dei prodotti, tutte tematiche che vanno incontro alla crescente attenzione di un pubblico sempre più vasto.

7 marzo 2022