L’impatto ambientale di stalla e caseificio: ora si misura sul web

Vacca in stalla
foto Piqsels©

Da qualche tempo a questa parte si fa un gran parlare di impatto ambientale: una questione che tocca molto da vicino tutte le aziende lattiero-casearie, in special modo quelle impegnate nell’intero ciclo produttivo: dall’alimentazione degli animali alla materia prima – il latte – e alla sua trasformazione, dal confezionamento dei prodotti al loro invio verso i canali commerciali.

Ogni attività, inevitabilmente, ha il suo impatto sull’ambiente: anche elementi che un allevatore e un casaro potrebbero forse trascurare. Anche il tipo di trasporto verso i punti vendita, anche la confezione utilizzata; non solo l’alimentazione animale e la destinazione finale delle deiezioni.

Homepage Lait’colo-score
Si presenta così la homepage del sito Lait’colo-score, che permette alle aziende zootecniche con caseificio di valutare il proprio impatto ambientale

E tutto ciò riguarda semplicemente ciascun produttore: dai mega-allevamenti industriali alle piccole fattorie biologiche, dalle realtà estensive o semi-estensive ai transumanti. Tutti – chi più ci meno – producono gas serra, inquinano le acque, hanno un impatto sul suolo e sostengono altri fattori di inquinamento terzi, ad esempio attraverso la scelta di mangimi prodotti in maniera più o meno sostenibile.

Per far fronte a questo aspetto del produrre latte e suoi derivati, una rete francese di allevatori e produttori biologici indipendenti, denominata “Invitation à la Ferme” (“Invito all’azienda agricola”), ha pensato di mettere in rete uno strumento per consentire ad ogni azienda lattiero-casearia di misurare il suo impatto ambientale, e di conoscere gli aspetti critici – e migliorabili – della propria attività.

“Anche se siamo agricoltori in qualche modo idealisti”, scrivono sul loro sito web, “abbiamo i piedi per terra quando si tratta del nostro modello agricolo e della nostra interpretazione del biologico!”.

È così che Lait’colo-score – questo il nome della piattaforma – ha esordito, giorni fa, offrendo l’accesso gratuito agli allevamenti della rete “Invitation à la Ferme” ma non solo: molto democraticamente, la risorsa è fruibile e utilizzabile da chiunque voglia conoscere l’impatto della propria produzione sull’ambiente o, più semplicemente, andare a curiosare.

Ma attenzione, perché, spiegano gli artefici del progetto, “non è così facile misurare l’impatto ambientale di un prodotto, viste le numerose e impattanti emissioni “nascoste” dei nostri consumi!”. L’operazione, aggiungono, “ha senso solo se si misura nella sua interezza e lungo l’intero percorso del prodotto, dal campo al punto vendita”.

La piattaforma Lait’colo-score è stata creata con l’aiuto dell’agenzia per la transizione ecologica Ademe (Agence de l’environnement et de la maîtrise de l’énergie) ed è presentato con grande enfasi come “uno strumento rivoluzionario per valutare il nostro impatto multifattoriale sull’ambiente”.

Tutti possono calcolare l’impatto ambientale della propria azienda
Per realizzare Lait’colo-score, spiegano i responsabili di “Invitation à la Ferme”, “sono stati scansionati tutti gli impatti ambientali di ciò che sta a monte e a valle dei nostri deliziosi yogurt, creme da dessert, formaggi e gelati (acqua, energia, packaging, ingredienti, prodotti per la pulizia, carburanti, etc.)”.

“Questo ambito di valutazione molto ampio”, proseguono, “ci consente di ottenere il nostro impatto ambientale complessivo con l’impatto della CO2, certo, ma anche con l’eutrofizzazione marina e dell’acqua dolce, con l’uso della risorsa idrica, con l’acidificazione dell’aria, con l’uso di risorse minerali e fossili, e con l’esaurimento dello strato di ozono. Davvero nulla è lasciato al caso!”.

Calcolare l’impatto ambientale di un’azienda lattiero-casearia a ciclo completo è molto semplice: basta collegarsi al sito web laitcoloscore.fr, inserire i propri dati specifici (volume di latte lavorato, confezionamento, ingredienti utilizzati, consumo di energia e acqua, etc.) per ottenere, per ciascun prodotto, tutti gli impatti, per ogni fattore di inquinamento (carbonio, eutrofizzazione, etc.), sia aggregati che suddivisi per voce: latte, ingredienti, lavorazione, etc.

“Il sito consente a ciascun utente”, assicurano i suoi ideatori, “di visualizzare l’andamento dei dati nel tempo, di effettuare comparazioni e di ottenere suggerimenti utili per migliorare i propri risultati”. A questo punto, non resta che metterlo alla prova!

21 marzo 2021