La Fondation Franz Weber di Berna, Ong internazionale nata nel 1975 e accreditata presso l’Unesco, ha annunciato martedì scorso, 22 marzo, che sarà e resterà “vigile di fronte alla possibile morte per fame di animali negli allevamenti, con l’obiettivo di denunciare gli allevatori” alle autorità giudiziarie. Nella fattispecie il messaggio è rivolto alla situazione creatasi nelle ultime settimane in Spagna, dove lo sciopero nazionale dei trasportatori ha aggravato la situazione delle stalle.
Nel suo annuncio, la fondazione, pur dimostrando di comprendere che la guerra in Ucraina ha aggravato una situazione già di per sé critica, ha sottolineato che verrà fermamente respinta ogni giustificazione tesa a scaricare su terzi soggetti i casi di morte e di soppressione del bestiame.
I responsabili dell’ente animalista hanno ricordato che “centinaia di milioni di euro di sussidi pubblici” di enti locali e centrali e “della politica agricola comune dell’Ue includono l’impegno di adempiere con criteri ambientali al benessere degli animali”. In questo senso, sottolineano che “qualsiasi azienda zootecnica deve disporre di risorse sufficienti per garantire l’integrità di base degli animali da latte e da carne”.
La Fondation Franz Weber ricorda inoltre agli allevatori che “i soggetti che si renderanno responsabili di queste morti potranno incorrere in sanzioni fino a 6mila euro” e aggiunge che essi “potrebbero incorrere nel reato di maltrattamento degli animali, a causa della mancanza di approvvigionamento alimentare, soprattutto quando molti allevamenti sono circondati da pascoli, campi e prati dove, gli animali possono essere nutriti naturalmente”.
Sul rischio che gli allevatori possano ricorrere agli abbattimenti per far fronte ad una crisi di una gravità mai vista prima, si erano espresse nei giorni scorsi varie realtà del mondo allevatoriale, anche in Italia.
28 marzo 2022