Lunedì scorso, 23 maggio, il Tribunale Amministrativo di Clermont-Ferrand ha disposto la sospensione dell’attività di un ripetitore della telefonia mobile 4G, a seguito delle denunce di un allevatore di vacche da latte che nel 2021 aveva notato un calo significativo nella produzione dei suoi animali. A questo primo fenomeno era seguita la morte di una quarantina di capi, che abitualmente pascolavano nei pressi dell’infrastruttura.
Nella sua ordinanza, il giudice ha precisato che “vi è motivo di ordinare la sospensione temporanea del funzionamento di questa antenna per un periodo di due mesi, date le sue implicazioni generali, con il monitoraggio, da parte dei legali, del comportamento della mandria, e delle vacche da latte in particolare”.
L’allevatore, proprietario di circa duecento vacche a Mazeyrat-d’Allier nell’Alta Loira, aveva perso un quinto dei propri animali in pochi giorni, dopo aver notato un calo della produzione di latte del 15-20%, e questo dopo che, a duecento metri dal suo pascolo, era stata installata l’antenna, nel luglio del 2021.
Sebbene non sia noto che i campi elettromagnetici abbiano tali effetti sugli animali e sull’uomo, questo caso preoccupa e lo stesso sindaco del paese ha testimoniato in tribunale descrivendo i sintomi da lui stesso osservati sulle vacche. Oltre all’allevamento, il caso terrebbe in apprensione molti degli abitanti del comune francese, preoccupati per la loro stessa salute.
Sul piano operativo, l’attività dell’antenna 4G dovrà quindi essere interrotta per due mesi al fine di consentire a un gruppo di esperto di compiere le loro indagini. Il tribunale ha concesso agli operatori tre mesi per organizzare le proprie attività sulla rete telefonica, prima che l’interruzione diventi esecutiva.
C’è da sperare che, nella necessità di non interrompere il proprio servizio in zona, i gestori di telefonia coinvolti nella vicenda possano installare una nuova antenna diversamente da come fatto in precedenza, ovvero nel rispetto degli abitanti e delle attività economiche esistenti in loco.
Contattato dall’agenzia giornalistica Afp, uno degli operatori telefonici coinvolti, Orange, ha rifiutato di commentare la decisione del tribunale.
30 maggio 2022