I caseifici svizzeri potranno continuare ad acquistare latte all’estero. Mercoledì 1 giugno il Consiglio degli Stati ha respinto, con 23 voti contro 18, una mozione dell’Udc che chiedeva il divieto di quello che viene definito un “traffico di miglioramento”. Tuttavia, è del parere che la trasparenza per gli attori interessati debba essere migliorata.
Per il consigliere di Stato Werner Salzmann (Udc), «è incomprensibile che si possa importare latte per trasformarlo in formaggio in Svizzera quando ci sono le condizioni per produrne abbastanza a livello autoctono».
«Questo traffico», ha aggiunto Salzmann, «ha l’effetto di abbassare il prezzo della produzione di latte in Svizzera e, a lungo termine, rischia di portare a un calo della produzione di latte».
Dal canto suo, il consigliere Peter Hegglin (Ppd) ha ricordato che «la prassi relativa all’autorizzazione all’importazione di latte destinato al formaggio è già molto restrittiva. È autorizzata solo quando le quantità non possono essere assicurate in Svizzera, o se il prezzo pagato dal produttore rimane superiore a quello all’estero, anche dopo la detrazione del supplemento».
«Grazie al supplemento per compensare la differenza di prezzo», ha aggiunto Hegglin, «il latte autoctono compete con il latte importato. È quindi improbabile che il traffico di sviluppo possa prendere piede in modo duraturo. Infine, i formaggi prodotti con latte estero non possono beneficiare di un’etichetta di origine svizzera».
6 giugno 2022