È francese il primo centro per la transizione agroecologica degli ovicaprini

Veduta aerea nuovo centro ricerca del l'Inrae
Il nuovo centro dell’Inrae di Osmoy, dedicato alla fenotipizzazione degli ovicaprini – foto Inrae©

Un rilevante passo in avanti nei processi di transizione agroecologica è stato compiuto giovedì scorso 6 ottobre dal francese Inrae (Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’alimentation et l’Environnement), con l’inaugurazione ad Osmoy (Ile-de-France) di un centro sperimentale per la fenotipizzazione (analisi e studio delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un animale) su larga scala di ovini e caprini. La struttura, che non ha pari in Europa, è dedicata alla ricerca genetica e fenotipica, per supportare lo sviluppo di sistemi di allevamento sostenibili.

La nuova infrastruttura è composta da due edifici-serra, con una sala fenotipica ad alto rendimento di 1800 metri quadrati, in grado di consentire lo studio dei tratti legati all’uso delle risorse foraggere, alla salute e al comportamento, in cui si studieranno le emissioni di metano su un numero massimo di 240 animali (ovini e caprini). La seconda “serra”, di 2800 metri quadrati, ospiterà un gregge di capre e sarà dotata di impianti per la misurazione delle caratteristiche legate alla mungitura, di un laboratorio di analisi, di una sala di lavorazione dei formaggi e di un vivaio per lo studio delle caratteristiche dell’allattamento e del benessere animale dei capretti.

La grande quantità di dati, raccolti a livello individuale, sarà utilizzata dagli scienziati per descrivere l’architettura genetica dei tratti e sviluppare metodi efficaci per selezionare animali efficienti, robusti e resistenti alle malattie infettive e parassitarie. Infine, viste le problematiche economiche, ambientali e di benessere animale riscontrate dagli allevatori, sarà prevista la diffusione e il trasferimento dei risultati alle aziende.

L’intero centro sarà attrezzato con un insieme di apparecchiature sperimentali per ottimizzare il potenziale agronomico degli effluenti organici degli allevamenti, al fine di ridurre il loro impatto ambientale.

Il nuovo impanto, guidato dall’unità sperimentale “Pôle de phenotypage des petits ruminants” (Unità di fenotipizzazione per piccoli ruminanti) dell’Inrae è stato finanziato nell’ambito del contratto del Piano Stato-Regioni 2015-2020 e ha beneficiato, come tale, del sostegno finanziario dell’Inrae, della Région Centre-Val de Loire e dell’Unione Europea per un totale di 4.175.000 euro.

Attenta alle problematiche del mondo agrozootecnico e dei territori rurali, l’unità opera dal 1962 – in collaborazione con un’ampia varietà di attori economici e accademici regionali, nazionali e internazionali – attuando numerosi progetti, molti dei quali incentrati sulla genetica dei piccoli ruminanti. «La nuova infrastruttura», ha sottolineato il Ceo di Inrae, Philippe Mauguin, »rappresenterà una risorsa importante per rafforzare le partnership e implementare questi progetti al servizio della transizione agro-ecologica delle aziende agricole».

La fenotipizzazione secondo l’Inrae

“La fenotipizzazione”, spiegano in una nota i responsabili del nuovo Pôle de phenotypage des petits ruminants, “consiste nel caratterizzare i fenotipi. Un fenotipo è una caratteristica osservabile di un individuo risultante dagli effetti combinati del suo genotipo (la sua costituzione genetica) e dell’ambiente in cui esso si evolve. A livello animale, i caratteri osservabili possono essere, ad esempio il peso, il colore del mantello, la produzione e composizione del latte, la composizione del sangue o del microbiota, il cibo e l’acqua consumati, i comportamenti e molto altro ancora”.

10 ottobre 2022