Cambiamento climatico: Arla Foods premia gli allevatori virtuosi

Vacche in un parco eolico
foto Pxhere©

Arla Foods, cooperativa agroalimentare internazionale con 8.900 soci conferitori di vari Paesi europei (Belgio, Danimarca, Germania, Lussemburgo Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia), ha introdotto, venerdì scorso 7 ottobre, un incentivo economico rivolto agli allevatori di vacche da latte “virtuosi”.

“L’iniziativa”, spiega l’azienda in un comunicato stampa, “è orientata a incentivare la sostenibilità ambientale, finanziando e motivando le azioni necessarie per raggiungere la riduzione delle emissioni negli allevamenti di vacche da latte”.

Burro Lurpak
Il burro Lurpak, uno dei prodotti Arla Foods commercializzati in Italia – foto Arla Foods©

Con essa Arla stanzia fino a 3 centesimi di euro per ogni chilogrammo di latte prodotto attraverso attività sostenibili. Tre centesimi che si aggiungono all’attuale centesimo di euro per la presentazione dei dati di Climate Check aziendali. “Sulla base dell’attuale volume di latte della cooperativa”, spiegano i responsabili di Arla, “ciò corrisponde a un totale di 500 milioni di euro all’anno”.

“Due anni dopo aver implementato un controllo climatico completo su 8mila aziende agricole in sette Paesi europei”, precisano i responsabili della cooperativa, “gli agricoltori di Arla stanno compiendo un altro passo significativo per essere all’avanguardia nel settore lattiero-caseario ambientalmente sostenibile”. Dal prossimo anno il prezzo del latte che il singolo allevatore di Arla riceverà dalla cooperativa casearia dipenderà quindi dalle sue attività legate alla sostenibilità ambientale.

“Il modello di incentivi alla sostenibilità”, spiegano ad Arla, “è una pietra miliare storica nella transizione di Arla verso un caseificio più sostenibile. Stiamo introducendo un incentivo alla sostenibilità avanzato e ambizioso, che rappresenta un cambiamento fondamentale nel nostro modello di prezzo del latte”.

In futuro, il prezzo del latte che gli agricoltori di Arla riceveranno per la loro materia prima non dipenderà quindi solo da grassi, proteine ​​e carica batterica, ma dipenderà anche dalle loro attività sulla sostenibilità. «Il supporto dei nostri membri, anche in un momento di grande incertezza», insiste il presidente di Arla, Jan Toft Nørgaar, «è una testimonianza del nostro impegno a essere all’avanguardia nell’allevamento di prodotti lattiero-caseari progressisti e a stabilire lo standard su come far avanzare il nostro intero settore».

Sulla base della remunerazione attuale di Arla – che si aggira attorno ai 57 centesimi di euro – la sostenibilità ambientale rappresenterà per l’azienda il 7% del prezzo del latte.

Un sistema a punti

Il modello alla base del “premio di sostenibilità” è un sistema basato sul conferimento di punti, in cui gli agricoltori possono raccogliere “crediti” in base alle loro attività su diciannove diverse “leve” del modello: dall’efficienza dei mangimi, delle proteine ​​e dei fertilizzanti all’uso di elettricità rinnovabile, dalla soia “senza deforestazione” al conferimento di letame per la produzione di biogas.

“80 punti”, spiegano i responsabili di Arla, “saranno disponibili dall’inizio nel 2023 e ulteriori 20 punti per nuove “leve” dovrebbero essere integrati nel modello entro pochi anni, per un totale di 100 punti”. “Per ogni punto che gli allevatori riusciranno a raggiungere, riceveranno 0,03 centesimi di euro per chilogrammo di latte. Le attività con un maggiore potenziale di miglioramento per il clima e la natura porteranno al maggior numero di punti, e quindi anche al maggiore incentivo finanziario”.

10 ottobre 2022

Altri dettagli relativi a questa iniziativa sono sul sito web di Arla Foods