Il Parmigiano non è toscano ed è bene che il mondo lo sappia

Una scena del film “Toscana” (2022)
Una scena del film “Toscana” – Rocket Road Pictures©

Il lungometraggio “Toscana”, prodotto da Rocket Road Pictures per la regia dell’iraniano Mehdi Avaz, è un film che, tutto sommato, non ha fatto parlare molto di sé. Girato nel 2020 e distribuito da Netflix a partire dal maggio scorso, narra di un cuoco danese che, giunto in provincia di Firenze con l’intenzione di vendere un castello ereditato dal padre, inciampa in una storia sentimentale con una donna del luogo che lo induce a fare i conti con i propri sentimenti.

Ma al di là del film in sé stesso, quel che lo rilancia sulle pagine dei giornali, a cinque mesi dalla sua uscita, è la resa dei conti a cui il Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano chiama il produttore, per una errore che la dice lunga sul livello di approssimazione con cui il film è stato realizzato. In una scena che passerà alla storia degli errori cinematografici più marchiani, il protagonista visita un caseificio toscano in cui si produce un formaggio, che – si badi bene – non è né Pecorino Toscano né Pecorino delle Balze Volterrane (le due Dop regionali), bensì Parmigiano Reggiano.

“Il film Toscana”, spiegano al Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, “prodotto da Rocket Road Pictures, è stato trasmesso in diversi Paesi a partire dal 18 maggio 2022 ed è ancora visibile. L’opera presenta immagini in cui i protagonisti entrano in un caseificio e camminano tra scaffali pieni di forme di Parmigiano Reggiano bene in mostra e riconoscibili, oltre ad assistere al taglio di una forma su cui si può leggere il marchio Dop”.

Il consorzio, che è l’ente incaricato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali a difendere, tutelare e promuovere il Parmigiano Reggiano, che gode della protezione in tutta l’Unione Europea come Dop, ha così deciso di contestare le suddette scene in quanto le medesime, a suo avviso, “inducono il pubblico a credere che il Parmigiano Reggiano Dop sia prodotto in Toscana”

“Al contrario”, prosegue l’ente di tutela in una nota stampa, “il Disciplinare stabilisce che può essere prodotto solo in un’area geografica delimitata che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po”.

“Sebbene il produttore e il distributore del film abbiano espresso la loro contrarietà alle obiezioni ricevute”, prosegue il consorzio, “dopo una discussione approfondita e costruttiva, Rocket Road Pictures ha accettato, come atto di buona volontà, di sfocare i riferimenti al Parmigiano Reggiano contenuti nel film”. Una soluzione “di minima”, su cui i vertici del Parmigiano Reggiano hanno deciso di accomodarsi, sostenendo che in questo modo i consumatori non rischieranno più di credere che il loro formaggio possa essere prodotto in un caseificio toscano.

Nel commentare la vicenda, il presidente del consorzio Nicola Bertinelli ha detto che «questo risultato è un’ulteriore dimostrazione dell’importante ruolo che il consorzio svolge nella tutela del Parmigiano Reggiano. Il consorzio è impegnato nella difesa e nella tutela della Denominazione d’Origine in ogni ambito: l’obiettivo non è solo quello di salvaguardare l’unicità e le caratteristiche peculiari del prodotto da qualsiasi imitazione o evocazione, ma anche quello di tutelare l’immagine del Parmigiano Reggiano che viene comunicata e promossa al pubblico, per evitare confusione tra i consumatori».

24 ottobre 2022