La crisi del sistema economico russo, fortemente legata alla guerra di Putin in Ucraina, ha diverse evidenze sul mercato. Una di esse rivela che nel 2022 i prezzi al consumo sono aumentati in media dell’11,9%; in particolare il lattiero-caseario ha subito i ritocchi maggiori, con incrementi medi del 15,2%.
Nel tentativo di ridurre il peso psicologico che questa situazione genera sulla popolazione russa, le industrie del latte, verosimilmente spinte dal regime, hanno deciso di intervenire sulle confezioni di latte, che adesso non contengono più un litro di prodotto bensì un chilogrammo di esso (950-980 gr). Sulle confezioni è evidente come al solito il numero “1”, seguito da un meno visibile simbolo “кг” (kg), per l’appunto.
Ne ha dato notizia, venerdì scorso 3 febbraio, il quotidiano dissidente Meduza, realizzato da giornalisti russi in Lettonia e recentemente oscurato sul mercato interno dal regime russo.
“Gli specialisti di marketing”, spiega Meduza attraverso le parole del presidente della International Consumer Societies Federation, Dmitry Yanin, “sono ben consapevoli della conoscenza della fisica dei russi: la maggior parte dei consumatori non immagina che un chilogrammo di latte sia inferiore a un litro”.
6 febbraio 2023