Packaging caseario: gli europei preferiscono confezioni riciclabili, trasparenti e richiudibili

Formaggi confezionati
foto Amcor©

La multinazionale australiana degli imballaggi Amcor, con base operativa europea a Zurigo, ha comunicato all’inizio della scorsa settimana l’esito di un recente sondaggio teso a comprendere le preferenze degli europei per ciò che concerne il packaging dei formaggi a pasta dura.

L’indagine, condotta in sei Paesi (Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Svezia e Paesi Bassi), ha raccolto le opinioni di 3.176 consumatori che hanno dichiarato di apprezzare quella tipologia di formaggio. L’intento dell’iniziativa era quello di capire in che modo l’imballaggio possa condizionare le decisioni di acquisto.

Nel presentare i risultati, l’azienda ha sottolineato che l’iniziativa è stata intrapresa per accompagnare la crescita del mercato europeo dei formaggi a pasta dura, che va di pari passo con l’impennata della domanda di imballaggi riciclabili. Questo sulla scia di una maggiore sensibilità sia dei consumatori che dei produttori per la sostenibilità, il riciclo, la riduzione dei rifiuti, in linea con la direttiva della Commissione Europea sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

I risultati del sondaggio ci dicono che l’89% dei consumatori valuta positivamente l’imballaggio trasparente, che permette di valutare aspetto, dimensioni e freschezza del prodotto. Al contrario, l’imballaggio opaco è un deterrente all’acquisto del prodotto, in quanto è considerato un rischio economico acquistare un prodotto senza avere un’idea della sua qualità.

La seconda peculiarità di maggior rilievo, indicata dal 70% degli intervistati, riguarda la chiusura della confezione, che nel caso di richiudibilità raggiunge il 76% del campione francesi e il 53% del campione totale. Un’aspetto che per i più riesce ad incidere sulla decisione di acquistare o meno un prodotto a base di formaggio.

Intervistati sul tema dello smaltimento del packaging, l’80% degli intervistati – soprattutto in Italia e Germania – ha affermato di riciclare le confezioni dei formaggi a pasta dura secondo le istruzioni della propria regione. Il 22% del totale ha dichiarato di considerare la riciclabilità segnalata sulle confezione come la sua dichiarazione di sostenibilità maggiormente significativa, mentre il 16% dichiara che la sua attenzione alla questione ecologica si esprime attraverso la scelta di formaggi con imballaggi minimi.

La componente meno sensibile ai temi ecologici invece si esprime affermando di essere frenata dal dover pulire gli imballaggi prima di gettarli (25%), dal non sapere come riciclarli o dal vivere in una zona in cui lo smaltimento dei rifiuti non prevede ancora la raccolta differenziata.

Infine un’interessante concomitanza, sul tema del packaging caseario: la pubblicazione, da parte della Universidad del País Vasco, dello studio scientifico intitolato “Optimization of Modified Atmosphere Packaging for Sheep’s Milk Semi-Hard Cheese Wedges during Refrigerated Storage: Physicochemical and Sensory Properties” (trad.: “Ottimizzazione del confezionamento in atmosfera modificata per spicchi di formaggio semiduro di latte di pecora durante la conservazione refrigerata: proprietà fisico-chimiche e sensoriali“).

1 marzo 2023