La multinazionale alimentare francese Danone abbandona alcuni dei suoi fornitori europei – di siero di latte e alluminio per confezioni – e va a fare shopping in Asia. La notizia, lanciata dall’agenzia di stampa Reuters venerdì mattina 24 marzo, è stata confermata nella serata dello stesso giorno dal quotidiano vietnamita BNews, che ha citato un non meglio identificato “senior manager di Danone” come fonte dell’indiscrezione.
“Secondo gli analisti”, spiega BNews, l’operazione “può aiutare l’azienda a tagliare i costi ma danneggia i fornitori europei”, e di conseguenza anche l’immagine dell’azienda. “In precedenza” infatti, prosegue BNews, “Danone – proprietaria dello yogurt Activia (sarebbe un cosiddetto “functional food”, ndr), di latte artificiale per bambini Aptamil e dell’acqua minerale Evian – si affidava principalmente all’approvvigionamento europeo di materie prime”.
Secondo le fonti, le motivazioni dell’operazione risiederebbero nell’aumento dell’inflazione, dovuto all’impatto della pandemia da Covid-19 e alla guerra in corso in Ucraina, che ha messo a dura prova l’intera filiera produttiva europea.
Interpellato a riguardo, il direttore operativo di Danone, Vikram Agarwal, ha affermato che la società si è vista costretta a effettuare una ricerca di nuovi fornitori di materie prime: un’operazione che l’ha vista sbarcare in Oriente, con fornitori individuati in India, Cina e in altri e non meglio precisati Paesi del sud-est asiatico.
Agarwal ha sottolineato che Danone al di fuori dell’Europa acquista imballaggi in alluminio e in carta, plastica, proteine del siero di latte e maltodestrine (amido derivato da riso, grano, patate). In particolare merita di essere sottolineato che le proteine del siero di latte sono un ingrediente importante nella produzione di molti alimenti industriali iperelaborati, di latte artificiale e di prodotti destinati agli anziani.
Rapporti a rischio con gli allevatori europei
Secondo gli analisti, il passaggio di Danone all’approvvigionamento di proteine del siero di latte al di fuori dell’Europa potrebbe influenzare negativamente il rapporto che l’azienda ha con alcuni fornitori europei appartenenti al mondo dell’allevamento di vacche da latte. Si tratterebbe di soggetti operanti prevalentemente in Francia e Belgio, Paesi in cui eclatanti proteste degli allevatori si susseguono sin dall’abolizione del regime delle quote latte.
Ancora una volta Danone si ritrova a dover conciliare una comunicazione supportata da un proprio osservatorio scientifico, la volontà di affermare valori salutistici di tutto riguardo (spesso contestati dagli enti di controllo) e manovre di mercato che mal si conciliano con l’immagine che essa vorrebbe avere. L’azienda è già stata colpita in passato da scandali alimentari ed è stata più volte censurata dal garante della pubblicità e del mercato per campagne pubblicitarie ingannevoli.
29 marzo 2023