Emb: “Prezzi latte in picchiata e chiusura stalle? Un fallimento epocale per Europa”

Vacche in stalla
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Di questo passo, con un prezzo medio del latte alla stalla che non riesce neanche a coprire i costi di produzione, l’Europa è destinata a subire “una sconfitta doppia: sia dal punto di vista economico che da quello sociale”. Ad affermarlo lunedì scorso, 25 settembre, sono stati i vertici dell’Emb (European Milk Board), organizzazione a cui aderiscono oltre centomila produttori di latte di sedici Paesi europei, che hanno apertamente dichiarato quanto il mercato lattiero-caseario del Vecchio Continente sia giunto “nel mezzo di una crisi”.

L’allarme che Emb ha voluto generare riguarda soprattutto le zone rurali, che di questo passo rischiano seriamente rimanere senza allevatori. Secondo il presidente dell’Emb, il danese Kjartan Poulsen, è giunta l’ora per i politici europei di “svegliarsi e attivare alcune misure di emergenza per evitare che il mercato europeo del latte fallisca».

«Non possiamo accettare», ha proseguito il numero uno della Emb, «che i politici dell’Ue, pur vedendo che la situazione è complicata, rimangano impassibili, scaricando la responsabilità sui singoli Stati membri». In altre parole, per l’associazione degli allevatori europei è giunto il momento che la Commissione Europea si assuma le proprie responsabilità, portando “il necessario sollievo al mercato del latte attraverso la riduzione volontaria della produzione”.

L’attuale crollo dei prezzi alla stalla e la conseguente chiusura di molte aziende deve far aprire alla politica europea gli occhi davanti ad un disastroso epocale. «L’agricoltura», commenta il francese Boris Gondouin, del comitato esecutivo di Emb, «è il fondamento delle regioni e delle infrastrutture rurali e senza di essa le zone rurali semplicemente collasserebbero». «È risaputo», ha aggiunto Gondouin, «che la fornitura di servizi chiave come l’assistenza sanitaria è già scesa a livelli pericolosi a causa dell’esodo di persone e professioni dalle zone rurali. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Anche l’ambiente e il tessuto culturale nelle zone rurali stanno soffrendo poiché il numero degli agricoltori si è ridotto drasticamente».

«Senza l’allevamento da latte e senza aziende agricole a conduzione familiare», ha aggiunto l’irlandese Pat McCormack, anch’egli membro dell’esecutivo Emb, «anche la biodiversità è in bilico. Per preservarla è necessario gettare le basi per la sostenibilità economica e sociale».

A fargli eco è il tedesco Elmar Hannen, che di Emb è il vicepresidente: «È giunto il momento che i politici raccolgano la volontà di rigenerare un contesto all’interno del quale i margini di profitto, lungo la catena del valore, siano distribuiti meglio. Ciò renderebbe la copertura dei costi una realtà per i produttori e, allo stesso tempo, garantirebbe prezzi accessibili ai consumatori”.

Conclude il presidente Poulsen, lanciando una proposta concreta: «È necessario attivare subito a livello europeo la riduzione volontaria della produzione di latte, e di conseguenza pagare agli allevatori un prezzo equo, per evitare che altre aziende agricole falliscano, e per far sì che le aree rurali si mantengano vivaci, mentre all’Ue rimarrebbe garantita la sicurezza stabile dell’approvvigionamento. In un frangente così critico nulla di meno di ciò potrà bastare. Non c’è tempo da perdere».

27 settembre 2023