Corrono tempi bui sul mercato francese per lo Skyr, la bevanda derivata dal latte realizzata da molti produttori in tutto il mondo occidentale sulla base di una ricetta islandese. Il prodotto prevede l’uso di materia prima scremata e fermenti lattici, addizionata di proteine e probiotici, con un apporto calorico modesto. Caratteristiche spesso decantate nella comunicazione di chi lo produce, che hanno fatto breccia negli anni su una parte dei consumatori, che lo preferisce ai comuni yogurt, e allo stesso latte.
Il clamoroso inciampo in cui il prodotto è incorso all’inizio di questo mese ha origine in una vera e propria stroncatura giunta da un articolo pubblicato sul giornale online “Que Choisir” emanazione di una delle maggiori associazioni dei consumatori di Francia, UFC Que Choisir, per l’appunto. L’articolo, firmato da Elsa Abdoun e intitolato “Le Skyr, une arnaque a la islandaise” (trad.: “Lo Skyr, una truffa all’islandese”), che non la manda a dire a chi lo produce (una decina di aziende in Francia, poco meno in Italia), sostenendo che “La ricetta dello Skyr assomiglia esattamente a quella dello yogurt industriale, solo che richiede più tempo per scolarlo”. “Certamente”, prosegue il pezzo, “lo Skyr è ricco di proteine: ne contiene in media il 30% in più rispetto alla ricotta magra. Ma questa specificità è probabilmente irrilevante per la maggior parte di noi”.
Come se ciò non bastasse, l’articolo aggiunge che “gli skyr forniscono, per porzione, solo 2 o 3 g in più rispetto alla media del formaggio bianco magro. Una differenza non sufficiente per avere un effetto sulla sazietà. Soprattutto perché, man mano che il livello proteico aumenta, la consistenza si addensa. Tuttavia”, conclude Que Choisir, la pasta più densa viene consumata in quantità minori “.
Le affermazioni espresse dalla giornalista, suffragate da interviste ad alcuni esperti del settore lattiero-caseario, hanno fatto breccia negli interessi di molti giornali francesi e non solo (HuffPost, Ovest-France, Le Dauphiné Liberé, Acti France, ecc.). Ed è così che un pubblico via via crescente ha iniziato a prendere le distanze da un prodotto che aveva instillato negli anni illusioni a molti, moltissimi consumatori.
15 novembre 2023