Johannes Vulto, 64 anni, ex produttore di formaggio a latte crudo, e la sua Vulto Creamery Llc si sono dichiarati colpevoli martedì 5 marzo scorso, davanti al Tribunale Federale di Syracuse, nello Stato si New York, per aver introdotto più volte, tra il 2014 e il 2017, sul mercato di più Stati della Repubblica Federale partite di formaggio contaminato da listeria.
Le dichiarazioni di colpevolezza erano state annunciate dal procuratore degli Stati Uniti Carla B. Freedman, dal vice procuratore generale aggiunto Brian Boynton, capo della divisione civile del Dipartimento di Giustizia e dall’agente speciale responsabile Fernando McMillan dell’ufficio investigativo criminale della Fda (Food and Drug Administration) di New York.
Dichiarandosi colpevole, Vulto ha ammesso di essere stato responsabile della supervisione delle operazioni presso lo stabilimento di produzione, la Vulto Creamery di Walton, New York, incluse quelle relative alla profilassi igienico-sanitaria e al monitoraggio ambientale. Johannes Vulto e Vulto Creamery hanno ammesso di aver causato l’immissione nel commercio interstatale di formaggio adulterato tra il dicembre del 2014 e il marzo del 2017.
A seguito del patteggiamento, i tamponi ambientali prelevati presso la struttura della Vulto Creamery tra il luglio del 2014 e il febbraio del 2017 sono risultati ripetutamente positivi per diverse specie di listeria. “La famiglia della Listeria”, precisa un dispaccio del Tribunale, “comprende sia specie innocue sia Listeria monocytogenes , che può causare listeriosi nella specie umana”.
Un’epidemia che causò otto ricoveri e due decessi
Nel marzo del 2017, dopo che la Fda dimostrò un nesso causale tra il formaggio della Vulto Creamery e un’epidemia di listeriosi, Vulto chiuse l’impianto incriminato, emettendo dapprima un richiamo parziale del prodotto, poi trasformato nel giro di poche settimane in un richiamo totale. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’epidemia di listeriosi provocò otto ricoveri e due decessi.
«Quest’indagine e l’accusa», ha affermato il procuratore Carla B. Freedman, «ritengono responsabile l’imputato e la sua azienda che, attraverso pratiche non sicure, hanno causato malattie e morti ai consumatori in una tragedia del tutto evitabile. Le forze dell’ordine e i partner normativi coinvolti in questo caso continueranno a lavorare insieme per assicurare alla giustizia coloro che mettono in pericolo la popolazione attraverso la commercializzazione di prodotti non sicuri e antigienici».
«È fondamentale», ha aggiunto il procuratore aggiunto Brian Boynton, «che i consumatori americani possano avere fiducia che gli alimenti che acquistano sono sicuri da mangiare. Il dipartimento continuerà a collaborare con le forze dell’ordine e a ritenere responsabili i produttori che vendono alimenti pericolosamente contaminati».
“L’accusa di cui Vulto si è dichiarato colpevole”, ha precisato il Tribunale di Syracuse, “prevede una pena massima di un anno di prigione, un periodo di rilascio controllato fino a un anno e una multa fino a 250.000 dollari. L’accusa di cui Vulto Creamery si è dichiarata colpevole comporta una pena massima di libertà vigilata e una multa massima fino a $ 500.000. La sentenza di un imputato viene inflitta da un giudice in base allo statuto particolare di cui l’imputato è accusato di aver violato, alle linee guida statunitensi sulle sentenze e a vari altri fattori”.
Il Tribunale emetterà la sentenza riguardante gli imputati Vulto e Vulto Creamery martedì 9 luglio prossimo. Ulteriori informazioni sul caso saranno pubblicate nella sezione “Informazioni per le vittime dei casi di grandi dimensioni” sul sito web del Consumer Protection Branch.
13 marzo 2024