Parigi: apre il museo del formaggio, e sarà molto più di un museo

Musée du Fromage di Parigi, un interno
foto Musée du Fromage©

Settantacinque giorni ci separano dall’apertura, a Parigi, del primo museo del formaggio. Il conto alla rovescia è iniziato nelle scorse ore, con l’ufficializzazione del progetto, che vedrà un’installazione altamente rappresentativa e all’avanguardia – il museo sarà largamente interattivo – che includerà la presenza di autentici casari alle prese con la più classica delle trasformazioni del latte. Un’elaborazione che in Francia – come in Italia – si esprime attraverso centinaia di declinazioni diverse.

L’installazione – denominata Musée du Fromage – sarà visitabile a partire dal 3 giugno nel 4° arrondissement, all’Île Saint-Louis, nel cuore della capitale francese. Si svilupperà nei locali dell’ex ristorante “Nos Ancêtres Les Gaulois” su una superficie di 300 metri quadrati e includerà, oltre a una sezione più prettamente espositiva, uno spazio in cui ogni visitatore potrà immergersi in una coinvolgente esperienza personale, attraverso schermi touch-screen.

Al centro della narrazione, ovviamente, ci saranno centinaia di varietà di formaggi, che verranno narrati attraverso le loro origini, i diversi metodi di lavorazione, le loro caratteristiche distintive. L’inizio della visita sarà dedicato alla storia e alla cultura del formaggio attraverso presentazioni multimediali e installazioni digitali, ma saranno presenti anche dei laboratori didattici, con dimostrazioni di caseificazione dal vivo che permetteranno di capire i fondamenti delle tecniche di lavorazione.

L’esperienza della degustazione

In una sala appositamente allestita sarà presente un grande tavolo destinato alle degustazioni guidate. Qui i visitatori potranno osservare i formaggi, toccarli, annusarli, e poi, ovviamente, assaggiarli, sotto la guida di un maestro degustatore, immersi negli scenari in cui quei formaggi nascono, e maturano, completandosi.

L’intento degli organizzatori è anche quello di incuriosire il consumatore elevandone le competenze, per portarlo poi a visitare i veri caseifici del Paese con un minimo bagaglio di conoscenze, in una condizione che dovrebbe aumentarne il coinvolgimento.

Francia: è in crisi la vocazione casearia

Ma c’è un’altra ragione strategica che il progetto di questo museo porta con sé: quella di avvicinare una parte dei visitatori alla professione di casaro, una figura che negli ultimi anni in Francia sta mostrando di non essere più coinvolgente come un tempo. Quando le aziende si trovano a cercare un nuovo casaro, o anche un assistente al casaro, faticano a trovarli.

Per di più le scuole di produzione casearia, in particolar modo quelle del circuito Enil (Ecole Nationale des Industries laitières), le Scuole Nazionali dell’Industria Lattiero-casearia, faticano a trovare nuovi iscritti, nonostante formino figure professionali piuttosto richieste e ben retribuite.

20 marzo 2024