Etichettatura: la francese Anses propone un nuovo “nutriscore” europeo sul benessere animale

Galline
foto Anses©

La francese Anses (Agence Nationale de Sécurité Sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail, vale a dire l’agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro), istituzione pubblica statale sotto la tutela dei ministeri della salute, dell’ambiente, dell’agricoltura, del lavoro e del consumo, ha proposto, giovedì 2 maggio scorso, la creazione di un sistema esemplificativo di merito (a punti, ispirato al “Nutriscore”) relativo al benessere degli animali, da introdurre nell’etichettatura dei prodotti alimentari. La scala prevede cinque livelli, che vanno dall’A (il migliore) alla E (il livello “base”), che corrisponderebbe al rispetto minimo previsto dalla legislazione europea in materia di benessere animale.

“Alla determinazione del punteggio”, spiegano i responsabili dell’agenzia, “concorrerebbe la valutazione dell’intera vita vissuta dall’animale”, vale a dire la genetica, la nascita, l’allevamento, gli eventuali trasporti e macellazione, nonché il suo comportamento e le sue attività. «Se si tratta di un’anatra allevata in condizione di densità molto elevata», spiega Laure Ducos, esperta di questioni politiche e ambientali sull’alimentazione, «che ha vissuto con altri animali in cattiva salute, con cattiva alimentazione, vale a dire di soggetti che perdono il loro piumaggio o che hanno avuto malattie, questo sarà preso in considerazione dal sistema» e influenzerà negativamente l’etichettatura del prodotto.

«Questo metodo“, ha aggiunto Ducos, «permetterà ai consumatori di confrontare i prodotti, di sapere in quali casi è stata presa più cura degli animali e quali sono stati allevati meglio. L’altro vantaggio sarà quello di poter armonizzare questi standard a livello europeo».

L’auspicio espresso dai vertici dell’Anses è che un tale strumento venga adottato a livello comunitario per permettere un’armonizzazione della proposta agli occhi di tutti i cittadini dell’Ue, per risolvere le incertezze tuttora esistenti in un ambito su cui i consumatori stanno dimostrando di essere sempre più sensibili.

8 maggio 2024