Da una settimana a questa parte, in Gran Bretagna, alcuni scienziati della University of Reading ha iniziato ad incontrare i titolari di una serie di aziende agricole e di imprese agroalimentari del Paese in una più complessa attività che vede il gruppo della Gdo Waitrose lanciare un programma denominato “Farming for Nature”. Programma che, nelle dichiarazioni d’intenti dell’azienda, sosterrà un’agricoltura sempre più “rispettosa della natura”.
Presentando l’iniziativa, mercoledì scorso, 8 maggio, i responsabili di Waitrose hanno dichiarato le dimensioni e le modalità attuative del progetto, che vedrà coinvolte duemila aziende agricole, sostenute – proprio con il supporto dell’università, nella transizione verso pratiche agricole sempre più rispettose della natura, “contribuendo nel contempo ad aumentare la resilienza finanziaria delle aziende nel lungo termine e sostenendole nel far fronte agli effetti del cambiamento climatico in atto”.
Tutto questo ha un senso compiuto, hanno dichiarato i responsabili dell’azienda, perché arriva “in risposta alla necessita di passare a metodi agricoli più resilienti, andando incontro alla domanda dei clienti di Waitrose”, il 40% dei quali si dichiarano preoccupati per l’impatto che l’agricoltura moderna ha sulla natura e sulla fauna selvatica.
Per sviluppare questo ambizioso progetto, Waitrose e University of Reading hanno definito un impegnativo programma che prevede un trasferimento di conoscenze che verrà sviluppato su base triennale, con il sostegno economico dell’Ukri (United Kingdom Research and Innovation). “Questo partenariato”, hanno spiegato i responsabili della comunicazione dell’ateneo britannico in una nota stampa, “mirerà a colmare il divario tra una ricerca agricola all’avanguardia e le applicazioni agricole pratiche, fornendo agli agricoltori una risorsa diretta per le informazioni da attuare nelle proprie aziende agricole”.
«La nostra Università», ha sottolineato la Prof.ssa Carol Wagstaff, esperta in Scienze Agricole, Alimentari e Salute pubblica della University of Reading, «ha più di un secolo di esperienza nell’innovazione agricola: sappiamo che per garantire cibo e natura nel secolo a venire, dobbiamo operare su piani a lungo termine». «Gli agricoltori, i ricercatori, i rivenditori e gli acquirenti», ha proseguito Wagstaff, «hanno tutti un ruolo da svolgere: il programma “Farming for Nature” fornisce la guida per rendere il sistema alimentare britannico una forza benefica nella lotta contro cambiamento climatico e perdita di biodiversità, senza perdere la necessaria redditività per gli attori coinvolti».
Cosa prevede il programma “Farming for Nature”
Il programma “Farming for Nature” precede innanzitutto che Waitrose e University of Reading lavorino con selezionati agricoltori britannici per passare definitivamente ad un modello di agricoltura rispettoso della natura, che entro il 2035 i prodotti agricoli (carne, latte, uova, frutta e verdura) del Regno Unito acquistati e rivenduti da Waitrose siano generati esclusivamente da aziende agricole che utilizzino pratiche rigenerative. E che entro la stessa data le aziende agricole coinvolte raggiungano lo “zero netto” (il punto di pareggio delle emissioni in atmosfera), che per l’intera catena di approvvigionamento dovrà essere garantita entro il 2050.
L’agricoltura rigenerativa per Waitrose
L’agricoltura rigenerativa è un modello agricolo che si concentra sul miglioramento della salute del suolo e dell’ambiente, rendendoli al contempo più sani e più produttivi, facendo sì che benessere di suolo e ambiente siano rispettati. Affronta problemi come l’erosione superficiale del suolo (la perdita del suo strato più fertile), che i modelli di agricoltura “convenzionale” hanno accelerato, portando ad una fertilità e coltivabilità via via sempre più bassa. Questo aspetto, tra le tante varie preoccupazioni, è il motivo centrale per cui un cambiamento è necessario adesso: per garantire la sicurezza alimentare e ambientale di domani.
Su questi presupposti, la presentazione di “Farming for Nature” ad un primo gruppo di agricoltori coinvolti è stata tenuta di recente non in un luogo astratto o in un’azienda qualsiasi, ma presso la Leckford Estate, la fattoria modello di proprietà di Waitrose che opera in agricoltura rigenerativa dal 2020. In quella sede, il direttore esecutivo dell’azienda James Bailey ha illustrato, in aula e sul campo, l’impegno che l’azienda ha profuso negli anni per rivoluzionare il proprio sistema alimentare.
Nel suo discorso agli agricoltori Bailey ha annunciato che «Waitrose lavorerà con loro per produrre cibo in armonia con la natura, per procurarsi carne, latte, uova, frutta e verdura dalle fattorie del Regno Unito che adotteranno pratiche rigenerative entro il 2035». «Si spera che questo», ha proseguito il direttore di Waitrose, «protegga gli agricoltori britannici dagli effetti del cambiamento climatico, che migliori la natura e che assicuri ai clienti prodotti migliori e più buoni, coltivati in Gran Bretagna per molti anni a venire».
In sostanza, ha concluso Bailey, «vogliamo che i clienti Waitrose sappiano che facendo la spesa da noi, agiscono con i loro portafogli sostenendo un sistema alimentare in armonia con la natura, finanziando un futuro sostenibile per gli agricoltori britannici. Abbiamo il dovere di aiutare i nostri agricoltori a fare il passo verso una coltivazione più rispettosa della natura e ci stiamo impegnando per fare la nostra parte nella rivoluzione che il sistema alimentare del nostro Paese in questo ambito richiede».
15 maggio 2024