
Esperti scientifici e rappresentanti amministrativi provenienti dai quattro continenti si sono riuniti a Roma, presso la sede della Fao, per esplorare le pratiche sostenibili dei sistemi agricoli tradizionali designati come Giahs (Globally Important Agricultural Heritage Systems dell’Onu). Si tratta di sistemi produttivi appartenenti a contesti culturali e ambientali unici, che dimostrano come le pratiche agricole tradizionali supportino lo sviluppo sostenibile, migliorando la biodiversità e garantendo la necessaria resilienza contro i cambiamenti climatici.
Il seminario, organizzato dal Segretariato Giahs dell’Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura è stato finanziato dal Giappone ed è parte integrante del “Progetto per la promozione e la diffusione di sistemi agroalimentari sostenibili”.
“L’iniziativa”, precisa una nota stampa della Fao diffusa la settimana scorsa, “sottolinea il ruolo critico dell’agricoltura nell’offrire soluzioni pratiche alle sfide globali contemporanee, dimostrando l’efficacia dell’integrazione della saggezza tradizionale con le moderne strategie di gestione ambientale”.
Ad aprire il lavoro è stato Masahito Yokaichi, vicedirettore generale del Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca del Giappone, che ha evidenziato l’impegno del Giappone a favore della sostenibilità ambientale. Yokaichi ha illustrato in dettaglio la strategia del sistema alimentare adottata nel 2021 nel suo Paese, volta a ridurre l’uso di input chimici e ad espandere l’agricoltura biologica, sottolineando che le regioni Giahs esemplificano pratiche sostenibili sviluppate in armonia con la natura, utilizzando efficacemente le risorse locali.
“Il seminario”, spiega la nota stampa della Fao, “ha cercato di migliorare la cooperazione globale tra le parti interessate ai Giahs condividendo le buone pratiche e incoraggiando la conservazione dei servizi ecosistemici. Questo sforzo collettivo mira a promuovere una maggiore sostenibilità e a migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori di tutto il mondo”.
Yoshihide Endo, coordinatore dei Giahs, ha illustrato cosa intenda la Fao per “sistemi agroalimentari sostenibili”, sottolineando che l’alimentazione e l’agricoltura sostenibili vogliono garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché tre dimensioni della sostenibilità, vale a dire gli aspetti sociali, economici e ambientali. Questo primo seminario ha riguardato gli aspetti ambientali.
Il primo Giahs presentato è stato quello del “Fallen Leaves Compost Agroforestry System”, tipico dell’altura di Musashino, nell’area periurbana di Tokyo, in Giappone. Anna Kimura del Promotion Council of Musashino’s System, ha fornito uno sguardo completo su questo sistema secolare in cui le foglie cadute vengono utilizzate per arricchire i terreni poveri di nutrienti delle Mushino’Uplands. Kimura ha spiegato come questo metodo non solo aumenta la fertilità del suolo e la produttività agricola, ma si integra anche con la biodiversità locale e con l’uso “urban-edge” del suolo, fungendo da modello sostenibile per sfide ecologiche simili a livello globale. «Questo sistema», ha spiegato Kimura, «non solo preserva l’ambiente locale, ma sostiene economicamente la comunità attraverso il turismo e la vendita diretta di prodotti locali, compresi i prodotti distintivi derivati dalle patate dolci». La sua presentazione ha sottolineato il successo ottenuto nell’offrire un modello di pratiche sostenibili che fondono armoniosamente tradizione e moderne esigenze ecologiche.
La presentazione del latte fieno Stg
Il secondo Giahs presentato ha riguardato un modello che pur nascendo in Austria, tocca anche il nostro Paese, vale a dire l’agricoltura tradizionale dell’Heumilch o latte fieno Stg, illustrata da Heidi Trettler e Karl Neuhofer, rispettivamente responsabile marketing e presidente di Arge Heumilch Österreich. I due hanno evidenziato la pratica sostenibile e tradizionale dell’agricoltura del latte di fieno nelle regioni alpine, sottolineando un metodo che garantisce alle vacche una dieta naturale di erbe polifite in estate e fieno in inverno, vietando severamente l’uso degli insilati.
«L’allevamento di vacche che producono latte di fieno», ha spiegato Tettker, «aderisce a norme rigorose che limitano l’uso di mangimi concentrati al 25%, assicurando che essi siano privi di Ogm e che provengano dall’Europa. La pratica promuove la biodiversità attraverso uno sfalcio meno frequente delle praterie su piccola scala, consentendo agli ecosistemi di prosperare, e garantisce una produzione di latte fieno di alta qualità».
«Questo latte», ha aggiunto Neuhofr, «è rinomato per la sua purezza e il suo sapore, garantendo un maggior valore ai prodotti lattiero-caseari derivati, come il formaggio, che sono parte integrante delle economie locali». Integrandosi con il turismo e la produzione casearia tradizionale, l’allevamento di vacche da latte fieno supporta la sostenibilità ecologica e aiuta il sequestro del carbonio, esemplificando un modello di pratica agricola sostenibile in terreni impegnativi.
Gli altri Giahs presentati
L’incontro ha poi visto le presentazioni delle Gafsa Oases, in Tunisia, un sistema noto per la sua ricca agrobiodiversità e per l’uso di un sistema di una coltivazione a tre livelli che include la produzione di ortaggi e foraggi, di alberi da frutto e di palme da datteri. Questo metodo utilizza efficacemente lo spazio verticale e crea un microclima che riduce i venti caldi ottimizzando la luce e l’ombra, il che migliora l’uso dell’acqua e del suolo. Le oasi utilizzano tecniche antiche per preservare i semi locali, ottimizzare l’uso dell’acqua attraverso i sistemi di irrigazione tradizionali e implementare metodi naturali per la fecondazione del suolo e il controllo dei parassiti, garantendo la resilienza e la sostenibilità delle pratiche agricole in condizioni aride.
Sono stati poi illustrati il sistema dei Chakra amazzonici dell’Ecuador e il Mamano Chocolate del Giappone, sui dettagli dei quali il lettore può consultare il documento Fao “Four agricultural heritage systems showcase how to be sustainable in times of transformation”
15 maggio 2024