
La rappresentanza degli allevatori europei denominata Elv (European Livestock Voice) è alla ricerca di una piena sintonia di intenti con l’Unione Europea e in particolare con la sua presidente, Ursula von der Leyen.
I promotori della campagna lanciata da undici gruppi europei del settore zootecnico, ai fini di riportare un “dibattito equilibrato” su carni e latticini (in contrasto alla strabordante attività mediatica del mondo animalista, ndr) hanno inviato all’inizio della scorsa settimana una lettera aperta alla von der Leyen, porgendole una serie di raccomandazioni alla luce dell’auspicato “Dialogo strategico” e in vista del suo secondo mandato.
Oltre ad essersi congratulati con la von der Leyen per la pubblicazione del “tanto necessario” rapporto “Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’Ue”, i rappresentanti di Elv si sono detti “pienamente d’accordo” con il presidente della Commissione Ue sul fatto che “le aree rurali europee siano di fondamentale importanza per la futura sostenibilità della società europea e della democrazia liberale, nonché per la sicurezza alimentare globale”. Sulla base di questa premessa, Elv ha formulato “tre raccomandazioni” per il documento di visione da pubblicare entro i cento giorni dall’insediamento del secondo mandato di von der Leyen.
Registrato quindi quanto giunto il tempo per un reale cambiamento e constatato quanto “l’Ue sia un leader mondiale nella transizione verso un’agricoltura animale più sostenibile”, i firmatari sollecitano la Commissione Europea a “promuovere un maggiore accesso a tali strumenti necessari e conoscenze specifiche sulla gestione degli animali durante tutto il loro ciclo di vita, insieme a una migliore supervisione veterinaria, che sono stati ampiamente trascurati nel rapporto sul dialogo strategico”.
“Le opportunità derivanti dalle tecnologie digitali e dall’innovazione nell’allevamento, nella nutrizione e nella salute degli animali (inclusa la prevenzione delle malattie)”, proseguono i firmatari della lettera, “dovrebbero essere sfruttate per supportare la transizione verso sistemi agroalimentari più sostenibili”.
“Animali sani e ben nutriti”, argomentano i responsabili di Elv, “sperimentano stati di benessere più elevati e aumentano la sostenibilità complessiva dell’azienda agricola”.
Una seconda raccomandazione fatta dai suddetti alla presidente dell’Ue riguarda il perseguimento di una “dieta sana ed equilibrata per le persone”: in questo ambito, il bisogno di micronutrienti è una “lacuna da colmare”. Elv invita dunque la Commissione Europea a impedire raccomandazioni generalizzate contro gli alimenti di origine animale poiché ciò ridurrebbe l’importanza di alcuni alimenti altamente nutrienti e sani”.
“L’educazione sulla nutrizione e su come viene prodotto il cibo”, prosegue la lettera, “dovrebbe essere una priorità per aiutare a garantire una popolazione più informata e un maggiore rispetto per il cibo, come viene prodotto e gli animali coinvolti nelle pratiche agricole”.
Inoltre, “far precedere la legislazione sul benessere degli animali, che andrà sottoposta a revisione entro il 2026, ad da un’analisi socio-economica sarà un gradito passo in avanti. Prendersi il tempo necessario per preparare tale valutazione prima di tutte le proposte legislative e procedere in consultazione con tutte le parti interessate rilevanti della catena del valore è un elemento essenziale della cosiddetta ‘Better Regulation'””.
Come già accennato in una precedente lettera inviata dalla stessa Elv alla von der Leyen, “l’assenza di riconoscimento per il più ampio settore zootecnico è stata riecheggiata nella selezione delle organizzazioni che contribuiscono al dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue”. Tuttavia “questa esclusione non dovrebbe continuare”, sottolineano ancora i firmatari, che invitano la presidente dell’Unione Europea a “prestare attenzione critica alle nostre raccomandazioni e al nostro invito all’azione”.
Cosa è la Elv (European Livestock Voice)
La Elv (European Livestock Voice) è costituita da un gruppo di operatori del settore zootecnico operanti in vari Paesi dell’Unione Europea. Operatori accomunati da affinità di pensiero e intenti, per quanto concerne gli allevamenti da carne e da latte. “L’idea di unirsi”, spiegano, nacque con l’intento di “creare un dibattito più equilibrato su carne e latticini in un settore che sta ricoprendo un ruolo delicato ed essenziale nel ricco patrimonio produttivo europeo”.
9 ottobre 2024